Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Mercoledì 13 Dicembre 2023
Emergenza sanità tra carenza di personale, liste d’attesa e cure non sempre garantite: perché non è più possibile rinviare
Ospite in collegamento Elio Rosati, Segretario regionale di “Cittadinanzattiva Lazio”
Circa 1.000 pazienti in attesa di posto letto nei Pronto Soccorso del Lazio: questi i numeri che arrivano sul versante sanità delle ultime settimane. Una situazione allarmante e denunciata ormai da tempo che è necessario risolvere con la massima urgenza.
Tra carenza di personale, liste di attesa infinite, cure non sempre garantite e (spesso) ospedali non adeguatamente attrezzati, la sanità italiana non sta certamente attraversando una fase facile.
E così arriva l’appello di “Cittadinanzattiva Lazio” al Presidente della Regione Francesco Rocca: “Urgente e non più procrastinabile mettere sotto controllo la filiera del territorio e non solo dell’emergenza-urgenza”.
“Nella giornata dell’11 dicembre alle ore 14.55 si sono registrati 1.069 pazienti nei PS del Lazio in attesa di posto letto/trasferimento. I numeri, che erano sensibilmente calati nei mesi scorsi con un andamento medio di 450 pazienti/giorno in attesa di posto letto dopo i picchi di oltre 85 pazienti/giorno del gennaio 2023, tornano a sfondare quota 1.000.
Chiunque può vedere la situazione nella pagina Pronto Soccorso – Salute Lazio”, queste le dichiarazioni di Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio.
“La gestione, organizzazione e governo dell’emergenza-urgenza ci vede costantemente impegnati come organizzazione nella denuncia, nella soluzione e nelle proposte di miglioramento ormai non più rinviabili. – ha continuato Rosati – Ma essere tornati a numeri così importanti deve imporre a tutti azioni decise sulla gestione della presa in carico nel territorio prima di tutto, e nella corretta, adeguata e condivisa gestione del “boarding” all’interno delle strutture ospedaliere”.
“Non si può a continuare a scaricare sul PS, sui medici e sugli operatori sanitari dei PS le inefficienze, le incapacità e le inappropriatezze di un sistema vecchio, statico e incapace di riforme sostanziali. – ha tuonato il segretario – Siamo arrivati al punto che ormai viene consigliato apertamente di andare nei PS per fare analisi, visite che altrimenti avrebbero liste di attesa indicibili”.
Colpa di un “isolamento che è prima di tutto culturale e poi operativo” ha sottolineato Rosati, isolamento dal quale è necessario uscire con la massima urgenza, utilizzando gli strumenti governativi: “Riteniamo urgente che il Presidente Rocca, che ha a cuore il tema, convochi un tavolo di lavoro regionale per la gestione delle liste di attesa e dei PS perché far funzionare uno aiuterà anche l’altro tema. E si faccia carico di un’azione definitiva sui percorsi di cura nei territori.
Non è più il tempo dell’attesa. Serve agire. E agire rapidamente.”
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Premio letterario “Giuseppe Di Vittorio”, quando il lavoro è protagonista della narrazione
Ospite in collegamento Francesco Sinopoli, Presidente della “Fondazione Di Vittorio”
Lunedì 18 dicembre, alle ore 12, presso la sala Soldini della Filt CGIL di Roma e del Lazio (Piazza Vittorio Emanuele 113), nell’ambito dell’assemblea generale della CGIL regionale, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Premio Letterario ‘Giuseppe Di Vittorio’.
Il Premio, ideato dall’Istituto di ricerche economiche, storiche e sociali del Lazio (Iress Lazio) e promosso di concerto con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio e la CGIL di Roma e del Lazio, mira a sostenere e potenziare, anche in Italia, la letteratura della working class, ossia le opere, romanzi e racconti che pongono il mondo del lavoro, nelle sue molteplici sfumature, al centro della narrazione, promuovendo le voci delle autrici e degli autori che si sono distinti nel raccontarlo e incentivando al contempo nuove prospettive narrative.
Il Premio, che conta la sua prima edizione, vuole essere soprattutto uno stimolo per le lavoratrici e i lavoratori a prendere la parola, a raccontarsi e a raccontare, perché la letteratura è uno strumento di conoscenza e di consapevolezza. “In alcuni casi, anche di lotta, ivi compresa quella di genere legata al lavoro”.
Regalare un cucciolo a Natale: siamo sicuri sia sempre una buona idea? Perché è importante diffondere l’adozione responsabile
Ospite in collegamento Claudia Taccani, Responsabile Ufficio legale “Oipa” e portavoce del Presidente
Sempre più vicini al Natale 2023 e con esso anche la tradizionale corsa ai regali. E se sotto l’albero siamo abituati a trovare il più delle volte cibo, vestiti, oggetti per la casa, non è inusuale regalare (soprattutto ai più piccoli) un cucciolo a quattro zampe.
Ma siamo sicuri sia sempre una buona idea? Troppo spesso gli animali vengono scambiati per “giocattoli” e ancora troppo spesso, finita l’iniziale euforia, rischiano di essere abbandonati.
Consegnati al canile o in qualche rifugio, nel migliore dei casi, con la sempre più frequente “rinuncia di proprietà”, legati giorno e notte a qualche passaggio senza alcun rimorso. Una piaga ancora troppo evidente nel nostro paese che si intensifica proprio in alcuni periodi dell’anno (post Natale ed estate).
Purtroppo quando la maggior parte delle persone adotta un cane non tiene conto delle esigenze che quest’ultimo richiede, e che non viene minimamente considerato nel periodo del Natale, dove spesso le persone tendono a regalare cuccioli senza neanche interpellare chi lo riceve.
Il concetto di “regalo” non va bene, perché accogliere un animale nella propria famiglia non deve solo essere un atto di amore, ma soprattutto un atto consapevole e ragionato. Bisogna informarsi e prepararsi a questa scelta, perché anche le persone armate delle migliori intenzioni possono trovarsi in difficoltà.
Questo bisognerebbe tenere a mente soprattutto quando si parla di “adozione responsabile“: prima di scegliere il cane bisogna affidarsi ad associazioni o profili competenti che possono dare consigli su che tipo di cane adottare, in base allo stile di vita del proprietario.
Oltre all’adozione consapevole, nel periodo di Natale bisogna stare attenti anche al traffico illegale di cuccioli: dietro la vendita di animali c’è un mercato occulto in cui le persone cadono. Questo perché in tanti si spacciano per allevamenti seri, che attirano i clienti con prezzi inferiori, non chiedendosi da dove arrivano questi cuccioli.
Soprattutto all’estero questi animali di razza vengono fatti riprodurre in delle condizioni pietose, strappati prematuramente alle madri, con certificati di nascita falsi, e che spesso poi muoiono dopo poco tempo.
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