Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Venerdì 1 Dicembre 2023
Il teatro contro la violenza di genere e come strumento di riflessione: lo spettacolo “Barbablù”
Ospite in collegamento Edoardo Frullini, attore
Il teatro può (e deve) essere strumento di educazione e riflessione, soprattutto in un momento in cui il pensiero collettivo è più sensibile a certe tematiche: prima fra tutte la violenza di genere.
È in scena al Cometa OFF di via Luca della Robbia, a Roma, fino a domenica 3 dicembre 2023 la storia di Barbablù, un personaggio singolare, seduttore e provocatore, un intelligente galantuomo che ci sa fare con le donne, soprattutto con alcune. Lo spettacolo, diretto da Giulia Paoletti, è liberamente ispirato al testo di Hattie Naylor (tradotto da Monica Capuani): si compie un percorso all’interno del tema della violenza di genere, i cui tentativi di contrasto sono spesso troppo tardivi ad arrivare. Barbablù è il pretesto per dar voce all’esplorazione degli strati più profondi e primordiali di comportamenti e personalità che si trasformano da apparentemente sani a malsani e patologici.
Barbablù osserva e ammicca. È gentile e premuroso. Fa un passo alla volta e non si concede mai subito e mai del tutto. Ascolta e risponde al bisogno più intrinseco. Accarezza e coccola. Desidera e idealizza. Crea connessioni perfette. Barbablù ha bisogno di sentirsi forte e superiore. Non scende dentro di sé. Non risponde alle domande. È vulnerabile e non sostiene la cura dell’altro. Barbablù tesse la sua (di lui, di lei) gabbia. È in trappola. Per non esplodere dentro, esplode fuori. Barbablù violenta, tortura, uccide. Vince.
Dal palco al foyer, con lo spettacolo che accoglie negli spazi culturali anche la mostra “Com’eri vestita?”, curata in Italia dalle associazioni Libere Sinergie e Amnesty International. Una mostra che fa leva su una delle prime e più discutibili domande che spesso ricorrono in casi di violenza di genere: “Com’eri vestita?”,
La mostra racconta storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subìta.
L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. I visitatori possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano. In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che, eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli, le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale.
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Notte da incubo ad Ardea, donna sequestrata e picchiata dall’ex
Ospite in collegamento Angelo Perfetti, direttore de “Il Faro Online”
Prima la aggredisce, poi la chiude in casa: carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza un 46enne italiano, gravemente indiziato dei reati di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
La scorsa notte, una donna di 40 anni aveva richiesto l’intervento di una pattuglia tramite il 112 N.U.E. riferendo di essere stata aggredita dall’ex compagno. I militari giunti sul posto richiedevano immediatamente l’intervento di personale del 118, attese le gravi condizioni della vittima. La stessa veniva trasportata presso la casa di cura Sant’Anna di Pomezia, da cui veniva dimessa con un referto medico di 50 giorni di prognosi a seguito delle lesioni subite.
Presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, ha riferito che la scorsa notte era stata letteralmente sequestrata dall’ex compagno che, oltre ad averla aggredita fisicamente, le toglieva il cellulare, le chiavi di casa e quelle della sua auto.
Fortunatamente, durante la mattina, è riuscita a uscire di casa e a chiamare i soccorsi. L’uomo, dopo essere stato identificato, è stato condotto presso il carcere di Velletri. Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, per cui l’indagato è da ritenersi innocente fino ad eventuale sentenza definitiva.
Pomezia, prima la pedina poi la importuna: fermato l’ex con in tasca forbici e binocolo
La pedina fino alla fermata dell’autobus e la importuna: è successo a Pomezia, in via dei Castelli Romani, dove i carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un cittadino italiano di 60 anni, gravemente indiziato del reato di atti persecutori.
Più nel dettaglio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati contro la persona, presso la fermata di un autobus, allertati da una donna che ha chiesto aiuto al 112. Giunti sul posto, i carabinieri hanno ascoltato la richiedente, una donna di 56 italiana, trovata in forte stato di agitazione.
La stessa, infatti, è apparsa estremamente impaurita, e ha riferito ai carabinieri di essere stata poco prima importunata e pedinata dal suo ex compagno mentre attendeva l’autobus alla fermata. Dichiarando inoltre di subire la presenza opprimente e minacciosa dell’uomo che si era allontanato poco prima dell’arrivo dei militari.
Intraprese le immediate ricerche, i carabinieri sono riusciti a rintracciare e a bloccare l’uomo, un 60enne italiano, mentre si aggirava in un parcheggio poco lontano. Sottoposto ad un controllo l’indagato è stato trovato in possesso di un binocolo, di un paio di forbici e di un coltellino, che sono stati sequestrati.
Dopo essere stato identificato, il 60enne è stato condotto in caserma e messo a disposizione del Tribunale di Velletri, che ha convalidato l’arresto.
Sapori, tradizione e innovazione: Fiumicino diventa “Città del Vino”
Si è svolto presso l’Aula consiliare “Fiumicino città del vino”, l’ultimo dei tre appuntamenti organizzati dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’assessorato alle attività produttive, l’assessorato alla pesca e agricoltura e con il contributo della Regione Lazio, per incentivare lo sviluppo delle attività e dei prodotti locali agricoli, ittici e vitivinicoli.
Con l’adesione all’Associazione Nazionale Città del Vino (detentori del più antico corso sui vini) il Comune di Fiumicino avrà la possibilità di esaltare la propria unicità attraverso la promozione dei prodotti vitivinicoli e di favorire la crescita economica e sociale del territorio, attraverso i progetti e le attività proposte dall’Associazione.
“Fiumicino è un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni e anche per merito all’azione di bonifica, è diventata un territorio fertile. La cultura enogastronomica della nostra città si distingue in maniera prepotente grazie al connubio dei diversi sapori che diventano tradizione.
La ricchezza, le imprese e la produttività del comune saranno incentivate anche grazie a questa opportunità di collaborazione con l’Associazione “Città del vino” che rende ancora una volta Fiumicino grande protagonista a livello internazionale”. Sottolinea l’Assessore alle Attività produttive, Raffaello Biselli che insieme a Stefano Costa, Assessore all’agricoltura, caccia e Pesca, hanno ideato e promosso l’evento.
Alla conclusione dell’evento il presidente dell’Associazione Nazionale “Città del Vino”, Angelo Radica, ha consegnato al sindaco Mario Baccini la spilletta dell’Associazione e la bandiera. Presenti anche il presidente del Consiglio Comunale Roberto Severini, l’ assessore Attività produttive Raffaello Biselli, l’Assessore all’ambiente, Stefano Costa. Ospiti Il Sindaco di Nemi e Vicepresidente dell”Associazione “Città del Vino” del Lazio, Alberto Bertucci ed il Sindaco di Marino, Stefano Radica.
“In un’epoca in cui il turismo enogastronomico è in forte crescita, un’iniziativa innovativa si sta affacciando sul panorama europeo, con l’obiettivo di elevare l’enoturismo a nuovo strumento di sviluppo urbano e territoriale – dichiara il presidente dell’Associazione Nazionale “Città del Vino”, Angelo Ridica -. Questa iniziativa, che unisce amministrazioni locali, esperti di urbanistica e produttori vinicoli, mira a supportare i comuni nella creazione di un piano regolatore specifico per le “città del vino”.
L’obiettivo è duplice: da un lato tutelare e valorizzare i territori vitivinicoli, dall’altro promuovere un turismo sostenibile e di qualità. Il settore dell’enoturismo, che oggi in Europa rappresenta un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro, è un mercato ancora in gran parte inesplorato in molti territori. La sfida è quella di intercettare una fetta maggiore di questo mercato, trasformando le visite alle cantine e i paesaggi vitivinicoli in attrazioni turistiche di primo piano.
Ogni due anni, inoltre, verrà assegnato un premio alla miglior pratica urbanistica nel campo dell’enoturismo, incentivando così i comuni a investire in soluzioni innovative e sostenibili. L’enoturismo, quindi, visto come motore dello sviluppo urbano.
“Un punto focale di questa strategia – sottolinea Radica – è la firma di un protocollo d’intesa per la realizzazione di una ‘vendemmia turistica’. Questo progetto permetterà ai turisti di vivere un’esperienza unica, partecipando attivamente alla vendemmia e immergendosi nella cultura e nelle tradizioni locali. L’enoturismo non è più solo una vacanza, ma un’esperienza culturale arricchente, un ponte tra passato e futuro che valorizza il territorio e ne sostiene l’economia.
Emergenza furti, si registra un’escalation su tutto il territorio provinciale
Ospite in collegamento Roberta Di Pucchio, condirettore di “Frosinone News”
Su tutto il territorio provinciale di Frosinone si registra un’esclation di furti. Tanti i casi registrati e si parla dunque di emergenza.
Nella notte tra mercoledì e giovedì alcuni ladri sono entrati in una nota concessionaria di auto a Monti Lepini. I titolari dell’attività si sono accorti di quanto accaduto solo nella mattinata, quando sono arrivati per aprire l’autosalone.
Ad agire una banda di malviventi alquanto maldestra. I ladri, dopo aver rotto una finestra per introdursi negli uffici e rubare le chiavi delle auto parcheggiate nel piazzale, hanno forzato il lucchetto del cancello per uscire agevolmente con i veicoli. Peccato, però, che si siano impossessati delle chiavi sbagliate. Hanno preso, infatti, le chiavi dei veicoli in sosta alla fine del piazzale. Per tirar fuori quelle auto sarebbe stato necessario spostare tutte le altre che erano davanti. Un’operazione che avrebbe richiesto troppo tempo con il rischio di essere scoperti.
Così, forse interrotti da qualcosa o da qualcuno, i malviventi sono stati costretti a fuggire senza riuscire a portar via neppure un’auto. Per i gestori della concessionaria, dunque, solo danni e tanta amarezza. È stata sporta regolare denuncia alle Forze dell’ordine che hanno avviato le indagini ma essendo l’area sprovvista di telecamere di videosorveglianza sarà difficile risalire agli autori del colpo fallito.
La notte scorsa, invece, una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Città dei Papi, a Ferentino ha notato un’auto con bordo quattro persone travisate, che alla vista dei militari ha fatto inversione di marcia dandosi alla fuga in direzione di Alatri.
È iniziato un rocambolesco inseguimento, con tanto di sirena e lampeggiante, durato alcuni chilometri, in cui i fuggiaschi hanno schiacciato pesantemente sull’acceleratore, senza però riuscire a liberarsi della gazzella dei Carabinieri. Giunti in una zona privata di illuminazione, in aperta campagna, hanno abbandonato il mezzo dandosi alla fuga e facendo perdere le loro tracce. L’autovettura abbandonata dai malfattori, una Citroen di colore grigio, risultata rubata nella stessa notte nel capoluogo ciociaro, è stata restituita al legittimo proprietario.
Altro furto è stato poi registrato una tabaccheria di Castelliri, letteralmente svaligiata. I malviventi hanno forzato l’ingresso dell’attività, che si trova nei pressi del Cimitero Comunale, poco dopo la mezzanotte di mercoledì. Una volta dentro hanno preso tutto ciò che si trovava all’interno del locale.
I ladri, almeno due, hanno trasportato le refurtiva in un furgone bianco parcheggiato proprio davanti l’esercizio. Resta tutta l’amarezza del titolare, che da poco ha avviato nuova gestione, che ha denunciato immediatamente il fatto. Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di sorveglianza, ora al vaglio delle Forze dell’ordine, per cercare elementi utili a risalire all’identità dei responsabili.
Ladri entrati in azione anche in via Vicenne, nei pressi della Chiesa della Madonna del Buon Consiglio. I malviventi, tre ed a volto scoperto, hanno agito senza scrupoli entrando in almeno sette abitazioni della zona. I raid in meno di un’ora.
In uno dei casi, i ladri sono entrati nell’abitazione del volontario Massimo Di Ruscio dopo aver rotto una finestra e mettendo tutto a soqquadro. Ancora da quantificare il bottino. Hanno agito al piano superiore mentre la famiglia era al primo piano. “Me li sono ritrovati davanti mentre rientravo, due erano fuori casa uno ancora dentro ed è sceso da una scala. Non sono intervenuto temendo per la mia incolumità e per quella dei miei genitori che erano in casa.
È stata una frazione di secondi in cui ho temuto che potessero avere una qualche reazione pur di fuggire. Hanno parlato con accento dell’Est. Io gli intimato di andare via, poi sono scappati”. Questo il racconto di Massimo Di Ruscio. Momenti di terrore difficili da raccontare. Come è difficile pensare di veder violati la propria abitazione ed i propri averi.
Nel frattempo i residenti della zona sono usciti in strada chiamando i Carabinieri. E nel giro di poco tempo è stato accertato che i malviventi siano entrati in almeno altre sette abitazioni. Furti consumati e tentati. Tantissimi i danni. E tanta la paura. Sul posto ci sono al momento tre pattuglie dei Carabinieri che hanno avviato le indagini per cercare di rintracciare la banda che sarebbe fuggita a piedi verso la ferrovia. Sicuramente, come spesso accade, c’era qualcuno ad attendere i ladri in un’auto pronta per la fuga.
Pendolari ostaggio dei disservizi ferroviari: una vergognosa odissea quotidiana
“Odissea pendolari” è ormai diventato un “mood”. E sarebbe ora di metter fine a questo scempio. Ogni giorno, ci ritroviamo a documentare e raccontare i disagi ai quali sono costretti a far fronte le centinaia e centinaia di studenti e lavoratori che dalla provincia di Frosinone tentano di raggiungere la capitale in treno. Ritardi, cancellazioni, guasti, l’”inconveniente tecnico”, come amano definirlo gli “addetti ai lavori”, senza assumersi troppe responsabilità, è dietro l’angolo.
E arriva puntuale una o più volte a settimana, sicuramente più puntuale dei treni che percorrono la tratta Roma-Cassino.
Ieri mattina, a Morolo, tutti giù dal treno diretto a Roma. Convoglio bloccato per un “guasto”, non meglio specificato, e viaggiatori al freddo senza ricevere alcuna comunicazione da parte di RFI.
Cambio di programma e tutti su un altro treno che è arrivato a Roma con oltre un’ora di ritardo rispetto all’arrivo previsto con il precedente convoglio. Ritardi sul lavoro accumulati, lezioni e visite mediche saltate, impegni da riprogrammare per gli “sfortunati” pendolari ostaggio di disservizi ai quali nessuno sembra interessarsi realmente.
Interrogazioni, richieste di spiegazioni, politici che alzano la voce ma poi, il nulla di fatto. Il problema persiste e, ormai da mesi, è evidentemente ingestibile. Archiviato il lunedì nero ecco che oggi, martedì 28 novembre, alle 04:45, RFI comunica che: “La circolazione ferroviaria è rallentata in prossimità di Sgurgola per un inconveniente tecnico alla linea”.
Si sono dovute attendere quasi due ore per il ripristino della funzionalità della linea. Alle 06:40 la circolazione ferroviaria è tornata regolare. “Effetti sulla mobilità ferroviaria: 1 treno AV con 15 minuti di ritardo, 12 Regionali con rallentamenti fino a 80 minuti”.
Sui social esplode la rabbia dei pendolari; centinaia i commenti, tra l’indignazione e l’esasperazione. “Ora basta. Siete vergognosi”, scrive qualcuno invitando tutti a non rinnovare gli abbonamenti per protesta. E come dargli torto. I viaggiatori pagano abbonamenti e biglietti per un disservizio costante. In molti si sono organizzati chiedendo l’intervento della trasmissione Tv “Striscia la Notizia”, nella speranza che alzando la voce qualcuno possa davvero interessarsi al problema. Un disastro tutto italiano che nel Lazio è ormai giunto al capolinea.
Ad Arpino inaugurata l’opera rivoluzionaria “Il Cicerone luminoso”
Il “Cicerone luminoso” è stato inaugurato nella serata di ieri: l’opera, realizzata dall’arista italiano Marco Lodola, conosciuto in tutto il mondo per la sua creatività ed il riutilizzo di materiali plastici che sagoma con tecniche assolutamente personali e colora con eclettiche tinte acriliche, è stata scoperta dopo la presentazione presso la suggestiva location di Palazzo Boncompagni, alla presenza dello stesso scultore, del sindaco Vittorio Sgarbi e dell’Amministrazione Comunale tutta, nonché delle autorità ospiti all’evento e dei cittadini che hanno voluto onorare il taglio del nastro.
Con l’opera di Lodola la città di Arpino intende celebrare uno dei suoi figli più illustri, il concittadino Marco Tullio Cicerone, avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano. La scultura, fortemente voluta dall’on. Vittorio Sgarbi, sindaco dalla Terra di Cicerone dallo scorso giugno, sicuramente arricchisce il patrimonio artistico di Arpino: è stata collocata sul viale Belvedere, a ridosso delle scalinate che conducono alla sottostante area ludica.
L’opera “dominerà” tutta la valle, o meglio, il Vallone: la figura luminosa e colorata sovrasta la popolosa contrada alle cui spalle si estendono i territori limitrofi, fino alle più lontane sfocate luci di Frosinone. Chissà se dalla Provincia riusciranno ad intravedere l’eclettica sagoma del Cicerone di Arpino?
Soddisfazione del sindaco Sgarbi che commenta «Da domani (oggi, ndr) il “Cicerone luminoso” accoglierà turisti e visitatori all’ingresso della città». Nella videointervista, in esclusiva per Frosinone News, il sindaco On. Vittorio Sgarbi spiega come sia nata l’idea di questa pregevole opera. Ricordiamo che la realizzazione di Marco Lodola è un dono dell’artista alla città di Arpino. Inoltre, la statua è illuminata internamente da una fonte di luce diretta.