Consumi, Coldiretti-Censis: torna la cucina “povera” sul 73% delle tavole
Ospite in collegamento Giuseppe Casu, Direttore Coldiretti Roma
Tornano i piatti tradizionali della cucina “povera” sul 73% delle tavole: gli italiani puntano a mangiare bene salvando le tasche e lo fanno utilizzando sempre di più ingredienti semplici e “rispolverando” le vecchie ricette delle nonne.
È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Censis su “La guerra in tavola”, diffusa in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti, con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti a Villa Miani a Roma. Per l’occasione è stata apparecchiata la prima tavola della cucina povera con piatti e ricette che hanno reso grande la cucina italiana e rappresentano l’architrave della sua candidatura a patrimonio dell’Unesco.
Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato e tipiche del territorio: la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.
“È un modo di cucinare – sottolineano Coldiretti/Censis – che fa parte di una tradizione orale trasmessa di generazione in generazione all’interno delle famiglie e che ha beneficiato di una vera e propria rivitalizzazione, grazie al rinnovato interesse per la cucina degli ultimi anni, divenendo dei veri e propri scudi contro l’inflazione per evitare ogni downgrading nella qualità del cibo messo in tavola. Molti sono i piatti che non devono passare attraverso preparazioni particolarmente elaborate, e che un tempo venivano realizzati con il ricorso a scarti e avanzi, come ad esempio pesci troppo piccoli per essere commercializzati nei mercati, o con ingredienti facilmente recuperabili, spesso addirittura gratuitamente, castagne o funghi”.
Non sorprende quindi che oltre il 70% degli italiani per gli acquisti e la propria dieta preferisce prodotti utilizzabili in ricette semplici. Il faro che guida le scelte a tavola resta la Dieta Mediterranea: l’88,1% degli italiani dichiara di ispirare le proprie abitudini a tavola proprio al tradizionale regime alimentare, non a caso riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
“Crediamo che difendere oggi la dieta mediterranea sia una battaglia da fare per il futuro dei nostri figli, una battaglia non solo per la loro salute e quella del pianeta, ma una battaglia di democrazia e giustizia sociale, che vale per l’identità e la sopravvivenza di tutti i singoli popoli” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “per noi si tratta anche di una battaglia per la biodiversità, per la sovranità alimentare”.