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Non solo Roma – Puntata di Giovedì 23 Novembre 2023

Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Giovedì 23 Novembre 2023

Natale a Roma, le proposte di Confcommercio per i romani: taxi, parcheggi, bus

Ospite in collegamento Romolo Guasco, Direttore Confcommercio Roma

Si avvicina il Natale e con questo la corsa ai regali, acquisti, decorazioni e caccia alle offerte. Il centro comincia chiaramente ad affollarsi e, se già Roma è una città particolarmente caotica, durante il periodo festivo chiaramente le cose potrebbero “peggiorare”.

La difficoltà a muoversi e a trovare parcheggio è fonte di stress per tanti romani e molti alla fine decidono di desistere e recarsi nelle grandi catene di magazzini (o più banalmente centri commerciali): una perdita per le attività del centro storico che già negli ultimi anni non hanno passato un bel periodo dal punto di vista economico.

E così arriva la proposta di Confcommercio Roma: rendere trasporti e accessi alle ztl più rapidi, parcheggi gratuiti e agevolazioni per i capitolini che si traducono in un vantaggio anche per gli esercenti del centro. Si parla anche di una “Christmas Card” che consentirebbe di utilizzare gratuitamente i mezzi di trasporto pubblico proprio durante il periodo natalizio; o ancora, un sistema voucher per taxi e ncc con un miglioramento delle modalità di rimborso.

Una serie di proposte che Confcommercio però non vorrebbe relegare al solo periodo natalizio, ma estenderle anche al “post”, dunque durante i saldi di gennaio.

“Il nostro obiettivo è chiaramente quello di agevolare tutto il tessuto commerciale della nostra Capitale – ha detto Romolo Guasco di Confcommercio – ma per farlo bisogna intervenire in maniera strutturale con la collaborazione delle istituzioni. Parliamo di un settore che ha sofferto e sta soffrendo in maniera evidente nell’ultimo periodo, causa inflazione e crisi economica, e che dunque va aiutato il più possibile. Chiaramente non parliamo solo della parte più centrale di Roma, ma di tutto il comparto commerciale, quindi anche di quello che definiamo periferico”.

Leggi anche: https://www.radioroma.tv/2023/11/22/natale-roma-confcommercio-bus-ztl/

“Ask for Angela”, il progetto arriva su tutto il territorio comunale

Ospite in collegamento Valeria Strappini, Vicepresidente Confcommercio Roma e Presidente Confcommercio litorale sud

Dopo il risultato positivo riscontrato nei Municipi X e XI, il progetto “Ask for Angela – Chiedi di Angela” sarà esteso a tutto il territorio comunale. Lo ha annunciato la Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli.

Parliamo di un’iniziativa volta al contrasto della violenza di genere rivolta a tutti i commercianti ed esercenti capitolini che potranno partecipare a progetti di formazione: i locali aderenti saranno formati dalla Polizia di Stato e Una misura concreta per fare prevenzione ed essere di supporto a tante donne vittime di violenza fisica e psicologica che hanno paura di denunciare.

L’iniziativa è stata avviata con la Presidenza dell’Assemblea Capitolina, l’Assessorato alle Pari Opportunità, la Questura e Confcommercio Roma. Come si concretizza? “Scusi c’è Angela?” è la frase in codice che una donna potrà utilizzare in un negozio sapendo che chi sta dietro al bancone capirà di trovarsi di fronte ad una persona in pericolo.

Secondo i dati, il 74% dei reati di genere nel Lazio si concentra a Roma, con più di una donna uccisa ogni mese e più di una violenza sessuale al giorno: dati che impongono un intervento strutturale e urgente da parte di tutto il tessuto sociale, compreso quello commerciale.

“Vorremmo ovviamente che iniziative di questo tipo non ci fossero, perché significherebbe che non ce n’è bisogno – ha detto Valeria Strappini di Confcommercio – ma purtoppo o dati e la cronaca parlano chiaro e dunque bisogna lavorare anche di squadra. I commercianti ed esercenti di Roma saranno formati dalla Polizia e riteniamo che possa essere uno strumento davvero efficace per contrastare questo problema così gravoso per tutti”.

Vedi anche: https://confcommercioroma.it/violenza-sulle-donne-ascom-ostia-si-unisce-al-progetto-ask-for-angela/

25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne: c’era bisogno di una data per ricordarsene?

Ospite in collegamento Cinzia Giorgio, direttrice di “Pink Magazine Italia”

Istituita per volere dell’ONU, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne richiede a gran voce un intero giorno dedicato alla fine della violenza. La scintilla? Un evento di 50 anni fa: nel 1960, nella Repubblica Dominicana, lo stesso giorno furono assassinate le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche.

Il fenomeno del “femminicidio” indica l’interruzione della vita di una donna attraverso un omicidio. Questo termine, di natura anglofona, femicide, viene introdotto per la prima volta dalla criminologa femminista Diana H. Russel in un articolo del 1992. Russel definì la consuetudine di un delitto di donne perpetrato dagli uomini solo per il fatto di essere donne.

Il fine era quello di portare all’attenzione gli studi fatti da criminologhe femministe che avevano indagato su decessi di donne tra i 16 e 40 anni, assassinate per mano di conoscenti.
Queste morti erano considerate una sorta di punizione verso coloro che si erano autodeterminate, avevano trasgredito al ruolo sottomesso imposto loro dalla tradizione.

Il termine entra a far parte del linguaggio mediatico e di uso quotidiano. In alternativa all’omicidio di donne, per dare un significato e una profondità a un’azione compiuta come estrema forma di violenza diretta verso una donna in quanto tale. Il suo fondamento infatti è nella violenza sessista dell’uomo e rappresenta un problema sociale legato alla discriminazione e disuguaglianza nei confronti della donna.

Secondo un rapporto del 2012 alle Nazioni Unite, gli omicidi basati sul genere, in qualunque forma e manifestazione, continuano a essere socialmente tollerati e accettati, raggiungendo proporzioni allarmanti a livello mondiale.

È difficile per una donna, ancora oggi, parlare della violenza subita, sia dal partner che da estranei, e ancora più difficile è denunciare. Sono poche quelle che cercano aiuto, o si rivolgono a un centro antiviolenza o servizi specializzati.

Molte sono le campagne di sensibilizzazione, per far circolare il messaggio che parlare, confidarsi, chiedere aiuto ai servizi dedicati sia una fonte d’aiuto, anche perché è ancora alto il numero di donne che non conoscono i centri antiviolenza o i servizi di supporto per le vittime.

A voler guardare gli ultimi numeri che riguardano le richieste di aiuto durante il periodo della “pandemia”, il quadro è davvero sconfortante. La testimonianza è redatta dai Centri Antiviolenza. Gli studi fotografati dall’ISTAT confermano che durante la fase del lockdown, dove le convivenze sono state forzate, le pregresse situazioni violente si sono ulteriormente inasprite a causa di fenomeni come la perdita del lavoro delle donne o del compagno.

Si parla di oltre 20.000 utenti che hanno cercato un contatto, attraverso il contatto telefonico del 1522 o chat. Ci sono state 15.128 chiamate nel 2020, un incremento pari al 79,5%, di 2.361 chat con un aumento del 71%.

Il picco si è registrato a fine marzo, raggiungendo un picco a maggio, per scemare nei mesi successivi e riprendere consistenza intorno a novembre, soprattutto nella settimana in cui partivano le campagne informative riguardanti il 25 novembre, giornata dedicata alla violenza sulle donne.

In aumento i casi di ragazze nella fascia fino ai 25 anni, con l’11,8% e di donne di età superiore ai 55, con il 23,2%. Sono aumentati anche i casi di violenza in famiglia, ma restano invece invariate le percentuali che riguardano le violenze da parte dei partner che ammonta al 57%. Le vittime sono state 112 nel 2020 e 83 a novembre 2021, uccise soprattutto in ambito familiare/affettivo.

L’eclettismo fiabesco di Roma: dal Quartiere Coppedè alla Casina delle Civette a Villa Torlonia

Ogni angolo della Città Eterna può stupire, ma allontanandosi dal centro battuto dalla maggior parte dei visitatori, la meraviglia nello scoprire l’inaspettato tra le costruzioni dei rioni moderni è sicuramente maggiore. È la sensazione che si prova quando attraversando la zona Nomentana, tra piazza Buenos Aires e via Tagliamento, e ci si imbatte nel quartiere Coppedè.

In verità non è un quartiere in senso stretto, ma più un agglomerato di architetture insolite, eccentriche e sorprendenti, progettate, tra il 1915 e il 1927, dal fiorentino “architetto decoratore” Gino Coppedè (da cui l’area ha preso il nome), e ben lontane dallo stile razionalista dell’epoca.

Si entra nel “quartiere” da via Dora, passando sotto un grande arco monumentale che congiunge due palazzi detti “degli ambasciatori” ed è impossibile non osservarsi intorno, con il naso all’insù, per cogliere i particolari di quegli edifici che – loggiati, decorazioni, archi e torrette – sono eco del Liberty, ma anche del Barocco e del Medioevo.  Sotto l’arco, al centro, si può ammirare un grande lampadario in ferro battuto incastonato nel soffitto decorato.

Basta spostarci di una decina di minuti e su via Nomentana vediamo affacciare il parco di Villa Torlonia, la cui fama era dovuta al fatto che essa fu la residenza privata romana di Benito Mussolini. Oggi è sede museale, oltre un rilassante luogo in mezzo alla natura nel caos cittadino, ma ai margini del parco, nascosta da una collinetta artificiale, si scorge la Casina delle Civette, dimora del principe Giovanni Torlonia jr fino al 1938, anno della sua morte.

Il villino dalle architetture molto singolari, è il risultato di una serie di trasformazioni apportate alla ottocentesca Capanna Svizzera che costituiva in origine un luogo di evasione rispetto all’ufficialità della residenza principale.

Ideata nel 1840 da Giuseppe Jappelli su commissione del principe Alessandro Torlonia, si presentava come romantico e rustico rifugio di sapore alpestre. Poi, dal 1908, i progressivi interventi voluti dal nipote Giovanni Torlonia jr, assumendo l’aspetto e la denominazione di “Villaggio Medioevale”.

I lavori diretti dall’architetto Enrico Gennari fecero del villino una raffinata residenza con grandi finestre, loggette, porticati, torrette, con decorazioni a maioliche e vetrate colorate. Sarà a partire dal 1916 che prenderà il nome di “Villino delle Civette” per la presenza della vetrata con due civette stilizzate tra tralci d’edera, eseguita da Duilio Cambellotti e per il ricorrere quasi ossessivo del tema della civetta nelle decorazioni e nel mobilio, voluto dal principe Giovanni, uomo scontroso e amante dei simboli esoterici.

La bellezza salverà il mondo: terapeutica e rassicurante

La bellezza non è la panacea di tutti i mali. La bellezza non è un supereroe, né l’antidoto alle guerre e alle violenze del mondo. Eppure il suo potere è noto fin dai tempi in cui disegnavamo animali sulle pareti delle caverne. Fin dai tempi in cui non sapevamo né leggere, né scrivere, né usare strumenti che oggi sono scontati: dalle posate alla carta da parati.

Non servono pomposi e ridondanti studi per stabilire che ciò che riteniamo bello abbia un potere immenso su di noi. La Cappella Sistina, la Gioconda ma anche il tramonto in riva al mare o un libro e un film che amiamo sono a volte un balsamo potentissimo contro le ferite dell’anima. E questa sensibilità la possiedono tutti. Tutti pensiamo a un qualcosa di preciso quando sentiamo la parola: bellezza.

E proprio per parlare di bellezza, è iniziata una rubrica su Pink Magazine Italia: ogni mese verrà proposto un dipinto, una scultura o un luogo in cui si racchiude tutta la bellezza del mondo. E questi articoli avranno i commenti visibili in modo che possiate interagire. E magari riempire il mondo di bellezza.

Trullo, vigili sgomberano alloggi occupati abusivamente

Ospite in collegamento Andrea Felici, redazione “Roma Daily News

Sono tre gli obiettivi nel mirino degli agenti del GSSU (Gruppo Sicurezza Sociale Urbana) e dell’Unità Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale) della Polizia di Roma Capitale, che nella mattinata del 22 novembre hanno sgomberato alloggi di proprietà Ater occupati abusivamente in zona Trullo, nel municipio XI.

In tutto sono state trovate 10 persone all’interno, sei delle quali sgomberate e denunciate per occupazione abusiva. Una fra queste è stata deferita all’Autorità giudiziaria anche per abuso edilizio, considerato che aveva diviso in due appartamenti l’alloggio che aveva occupato, facendo subentrare la famiglia di 4 persone del figlio, a cui si è garantita una tempistica più lunga di allontanamento.

Gli alloggi liberati saranno riconsegnati alla proprietà, che provvederà a garantire sistemi di sicurezza tali da scongiurare nuove occupazioni, in attesa delle assegnazioni agli aventi diritto.

Controlli a tappeto nelle periferie: identificate 80 persone

I Carabinieri della Stazione Roma Torpignattara, con il supporto dei colleghi della Compagnia Roma Casilina e il supporto dei militari del N.A.S. di Roma, hanno eseguito un servizio coordinato di controllo straordinario del territorio nei quartieri di Torpignattara, Pigneto, Labicano e Prenestino con particolare riferimento alle aree in prossimità al parco al parco Villa de Santis ed alle fermate metropolitane Pigneto, Malatesta e Teano, finalizzato alla prevenzione e alla repressione di ogni forma di illegalità e degrado.

A esito delle attività tre persone sono state denunciate in stato di libertà per il reato di interruzione di pubblico servizio: tre uomini di età compresa tra i 22 e 52 anni, nel corso di un litigio animato hanno occupato la linea tramviaria di superficie a Tor Pagnotta, bloccando il transito per alcuni minuti di un convoglio, tra via Casilina e via di Torpignattara.

Nel corso dei controlli agli esercizi commerciali, 20 in totale, i militari hanno sanzionato con la chiusura, il titolare di un ristorante dove all’interno i Carabinieri hanno scoperto un’attività di macellazione abusiva priva di ogni standard igienici previsti, inoltre hanno emesso una sanzione di 4.500 euro e sequestrato 100 kg di carni varie.

Il titolare di un bar invece, è stato sanzionato per un importo di 2.000 euro, per mancanze igieniche relative alla produzione ed alla conservazione di alimenti.

In totale, i Carabinieri hanno identificato 80 persone e eseguito verifiche su 32 veicoli.

Tangenziale EST, task force di 145 operatori e 52 mezzi

È partita un’operazione congiunta finalizzata al ripristino del decoro urbano e della sicurezza stradale sulla Tangenziale Est. Il primo intervento ha interessato il tratto tra viale Castrense e Batteria Nomentana. I lavori proseguiranno fino alla Galleria Giovanni XXIII e si concluderanno tra venerdì 24 e sabato 25 novembre, con chiusure notturne per ridurre i disagi ai cittadini.

All’operazione di ieri notte hanno partecipato 66 tecnici del Servizio Giardini, 47 dell’Ama, 24 di Areti (Gruppo Acea), 4 del Dipartimento Coordinamento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale e 4 dell’Ufficio Speciale Decoro Urbano. Complessivamente sono stati impiegati 145 operatori e utilizzati 52 automezzi tra cui bobcat, escavatori, spazzatrici, autocarri con cestelli e mezzi per il trasporto del materiale rimosso.

Gli interventi hanno riguardato in particolare il verde urbano, con la rimozione del materiale vegetale e delle piante infestanti, il diserbo stradale, lo sfalcio dell’erba e la potatura degli alberi. Sono state effettuate la rimozione dei rifiuti, il ripristino dei punti luce, la cancellazione delle scritte vandaliche e la disostruzione delle griglie e delle caditoie attraverso l’utilizzo di canal jet. In servizio anche 19 pattuglie della Polizia Locale per la chiusura di tutti gli accessi stradali e lo svolgimento delle operazioni in condizioni di sicurezza.

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