Il Lazio non è una città per i millenials: la nuova ricerca Istat-Intesa S.Paolo
Ospite in collegamento dott. Roberto Giuliano, sociologo
Costo della vita troppo alto, inflazione, stipendi troppo bassi: vivere nel Lazio sembra essere sempre più difficile per i Millenials. Parliamo della generazione nata tra il 1980 e il 1996, dunque i giovani intorno ai 30 anni: prima generazione digitalizzata, diplomati, laureati, con master e specializzazioni varie, ma in evidente difficoltà. La causa principale risiede ancora una volta nel lavoro: almeno uno su tre ha una buona qualifica, ma circa l’80% ha un contratto di lavoro non stabile e dunque che non garantisce sicurezza e stabilità.
Secondo la recente ricerca condotta da Inps e Intesa S. Paolo, i 30enni del Lazio hanno un guadagno annuo di circa 11 mila euro: troppo poco per pensare di costruire qualcosa di stabile, come una famiglia, o per acquistare una casa. Insomma, parliamo di giovani brillanti, preparati, ma in questo scenario fortemente demoralizzati e scoraggiati.
Dal punto di vista della formazione, secondo quanto riporta l’Istat, i giovani di 30-34 anni che sono in possesso di un titolo di studio terziario (laurea) sono il 27,4% in Italia contro più del 42% tra i coetanei dei paesi dell’Unione europea. Poche le regioni dove si contano più del 30% di giovani 30-34enni con la laurea: sono 30,6% in Valle d’Aosta, 30,8% in Umbria, 31,3% in Lombardia, 32,4% in Provincia Autonoma di Trento, 32,9% in Molise, 33,2% in Emilia Romagna, ma il Lazio, col suo 35,9%, è quella dove se ne registrano di più.
Vedi anche: Il Lazio non è una regione per i Millenials