Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Lunedì 20 Novembre 2023
Ennesimo femminicidio che scuote l’Italia: sono 105 le donne uccise fino ad oggi; aumentano i casi tra gli under 30
Ospite in collegamento avv. Licia D’Amico, co-fondatrice e coordinatrice dell’area legale dell’ass. “Insieme a Marianna APS”
Ancora una donna, giovanissima, perde la vita per mano di chi diceva di amarla. Sono 105 le donne uccise dall’inizio dell’anno ad oggi da mariti, fidanzati, ex partner o famigliari.
Una vera e propria scia di sangue che non accenna a fermarsi e mentre c’è chi si interroga su dove e come intervenire questi numeri restano e generano uno sconforto incredibile in chi resta. E non c’è solo sconforto, c’è anche paura.
“Parliamo di un numero terrificante – ha sottolineato l’avv. Licia D’Amico – è necessario intervenire quanto prima soprattutto a livello istituzionale. Le donne che hanno anche il minimo sentore che ci sia qualcosa di anomalo devono denunciare, devono parlare.
Qui si rischia la vita anche con chi non ci aspetteremmo mai, ed è dunque fondamentale non ignorare alcun tipo di segnale, anche quelli che potrebbero sembrarci banali”.
Giustizia e istituzioni che però non sempre ci assicurano di essere effettivamente al sicuro: anche le donne che trovano il coraggio di denunciare rischiano di essere uccise, allora come intervenire?
“La nostra associazione, Insieme a Marianna APS, prende proprio il nome da Marianna Manduca – ha spiegato ancora la D’Amico – una donna uccisa che aveva presentato innumerevoli denunce e dunque è vero, non sempre siamo al sicuro.
Ma ci sono associazioni come la nostra, famigliari, amici, chiunque possa aiutarci non va sottovalutato”.
Intanto si discute su una nuova legge e arriva la risposta della Premier Meloni alla Schlein: “Lavorare insieme? Lo stiamo già facendo”. La segretaria dem, nello specifico, ha proposto di approvare insieme alla maggioranza una legge che introduca l’educazione all’affettività nelle scuole. Valditara dice che è al lavoro, ma l’esecutivo punta sull’aumento delle pene.
Nel XII Municipio le aree verdi di 9 scuole sono state chiuse: partita la petizione on line
Ospite in collegamento Giovanni Picone, Consigliere Municipale del XII Municipio di Roma
I giardini di elementari, materne e nidi del municipio XII sono stati chiusi: una comunicazione arrivata ai dirigenti scolastici da parte degli uffici tecnici del parlamentino. La chiusura pare essere arrivata dopo un’allerta meteo della Protezione civile e dunque per una questione di sicurezza.
Negli istituti sono iniziate le attività di potatura per la messa in sicurezza delle alberature e andranno avanti “fino a nuova comunicazione”.
“Nelle more della definizione del censimento, interverrà nei plessi in indirizzo la dita di manutenzione che preventivamente e per motivi di sicurezza delimiterà le aree che dovranno essere inibite fino alla conclusione delle indagini, che avverrà presumibilmente entro la fine dell’anno”. Niente aree verdi quindi per i bimbi del territorio, almeno fino a gennaio.
Una situazione che chiaramente non è piaciuta né ai genitori dei piccoli alunni né alla Lega che, nella persona del consigliere Giovanni Picone, ha deciso di intervenire per chiedere chiarimenti. Nel frattempo è partita anche una raccolta firme online.
“È semplicemente vergognoso che a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico il municipio si ritrovi a chiudere i giardini, senza aver programmato nel periodo estivo gli interventi di messa in sicurezza. Un’incompetenza che si riflette sui diritti dei più piccoli” ha sottolineato il Consigliere Picone. “Ora è necessario intervenire quanto prima per risolvere.
Senza contare che siamo anche senza assessore al Verde pubblico, un’altra vicenda vergognosa di questa giunta con le correnti del Pd che litigano e il presidente che ancora non ha trovato un sostituto”. L’ex titolare all’Ambiente della giunta Tomassetti, Raffaella Neri, si è infatti dimessa lo scorso 2 novembre e, a quanto pare, le deleghe non sono state riassegnate.
Cinema, arriva la pellicola su Luisa Bonifazi: un’attrice romana indimenticabile
Ospite in collegamento Livia Bonfanti, attrice
“La vera storia di Luisa Bonfanti” racconta la breve vita dell’attrice romana, nata nel dopoguerra, tra le baracche a ridosso dell’Acquedotto Felice, e morta il 10 giugno 1984, a poche ore da Enrico Berlinguer.
Attraverso filmati, articoli e ricordi di quanti avrebbero potuto conoscerla, come Maselli, Scola e Spoletini – che interpretano loro stessi nel film – la pseudo-biografia di Luisa Bonfanti – grazie ad una straordinaria interpretazione dell’eclettica Livia Bonifazi – prende forma davanti ai nostri occhi, tanto da far diventare reale un personaggio di finzione.
La donna, nell’istante del suicidio, ripercorre la sua vita ormai quasi interamente consumata: dall’infanzia al Mandrione all’incontro con Pasolini; dagli anni dell’impegno politico e del cinema militante alla storia d’amore con un pittore della scuola di Piazza del Popolo, fino alla perdita di ideali e all’ingresso, quasi accidentale, nel cinema pornografico.
“E’ un film che parla della nostra storia, del cinema, della politica, delle speranze e delle disillusioni. Della casualità e delle coincidenze della vita.”
Livia Bonifazi ha la capacità di rendere credibile il momento in cui il proiettile, uscito con un lampo dalla canna fumante della pistola, arresta improvvisamente la sua corsa, e rimane a galleggiare in aria a metà strada tra l’arma e la testa della donna.
Sospeso, quasi immobile, se non fosse per quel leggero fluttuare. E’ l’attimo in cui tutto si ferma, si congela. L’istante in cui – compresso in quel milionesimo di secondo – il tempo esplode.
Luisa cerca, in quell’attimo, le ragioni della sua esistenza e per farlo ci chiama in causa, raccontando attraverso le vicende della sua vita, gli avvenimenti che hanno colpito un’intera generazione.
Vera e propria opera di sperimentazione del linguaggio cinematografico, La vera storia di Luisa Bonfanti è un insieme armonico di più formati e stili – Livia Bonifazi canta anche cinque canzoni scritte da Fabrizio Gatti per il film – tanto da rendere l’opera assolutamente unica e originale.