“Citofonare Morabito. Le voci di Corviale”, le pagine di Cecilia Lavatore diventano uno spettacolo teatrale
Ospiti in collegamento Cecilia Lavatore, scrittrice, giornalista e docente, & Gabriele Planamente e Dania Appolloni, registi e attori
Le pagine intense e profonde di “Citofonare Morabito. Le voci di Corviale” di Cecilia Lavatore diventano uno spettacolo teatrale. Venerdì 10 novembre il Teatro Trastevere di Roma ospiterà la sceneggiatura diretta da Gabriele Planamente e Dania Appolloni.
Un romanzo che racconta ben 32 storie tra umanità, riscatto e ironia nel celebre Serpentone di Corviale, luogo periferico della Capitale, definito “il più lampante errore di programmazione architettonica della storia urbanistica italiana” (cit.).
Eppure, come tutti gli errori, anche l’errore di Corviale finisce per insegnare qualcosa. Ed è qualcosa che vale la pena raccontare. Lo sa bene Gianluca, il regista che raccoglie interviste tra gli abitanti di Via di Poggio Verde.
Quella che emerge dagli abissi della periferia romana è una parte d’umanità che, senza neanche accorgersene e senza tante pretese, riscatta il degrado che la circonda, gli resiste, lo sfida: alle volte con l’umorismo, altre con la rabbia, altre ancora con l’amore.
È un insieme di voci coraggiose a modo loro, voci fuori dal coro, perché il coro è altrove, e forse canta meglio, ma che importa?
Attraverso l’indagine narrativa si aprono, così, spaccati di vita, finestre sugli interni e sui cortili, fotografie di esistenze che scorrono. Citofonare Morabito è, dunque, una narrativa dell’inclusione interiore, rielaborata con la pratica dell’ascolto. Il regista non parla mai, se non alla fine, perché il regista siamo noi in silenzio che frughiamo.