DISSESTO IDRAULICO E GRANDI OPERE IN FIERI, COMITATI E ASSOCIAZIONI DEL X MUNICIPIO CHIEDONO RISPOSTE
Ospiti in collegamento Marco Fagnani, Presidente CdQ Bagnoletto, & Sandro Massimei, Referente CSI
Gli eventi meteorologici e le condizioni atmosferiche possono influenzare profondamente le attività umane: un fatto ben risaputo, specialmente se guardiamo ai recenti fatti di cronaca. Ebbene, proprio nell’ultimo periodo, si parla con più frequenza di rischio idrogeologico o idraulico: un termine utilizzato per indicare i fenomeni e i danni causati dalle acque superficiali o sotterranee.
“Da uno studio per il risanamento idraulico del X Municipio, commissionato da Roma Capitale all’Università di Roma 3, nel 2018 sono stati individuati 109 interventi di mitigazione. – ha spiegato Marco Fagnani – Gli interventi, consistenti in diverse tipologie di opere, in una scala di priorità di realizzazione, sono stati suddivisi fra due Enti che, in qualità di soggetti attuatori, ne dovrebbero curare la realizzazione; il Comune di Roma per vasche di Laminazione, casse di espansione, valvole clapet su fognature di scolo acque di pioggia, realizzazione fognature di raccolte di scolo acque di pioggia”.
“Il Consorzio di bonifica Litorale Nord, invece, – ha continuato Fagnani – per interventi di modifica canali esistenti, realizzazione nuovi canali, realizzazione nuovi impianti idrovori di sollevamento, realizzazione sovralzi arginali. Non può ignorarsi, tuttavia, che oltre ai due citati, gli Enti coinvolti a vario titolo su queste opere sono il Ministero dell’Ambiente, la Regione Lazio, la Città metropolitana di Roma, le Autorità di Bacino e Acea ATO II”.
Alla luce del numero delle strutture competenti, possiamo immaginare quanto sia difficile portare avanti qualsiasi attività senza che ci si impantani nelle sabbie di una burocrazia e di una praticamente assente azione di coordinamento.
Allo stato attuale, inoltre, vi sono opere che, per varie ragioni, si trovano in una fase diversa da quella indicata nello studio. Sono quelle che in qualche modo sono state pensate prima e, comunque, rivisitate in ragione dei dettami dello studio stesso.
Purtroppo, alcune di queste non seguono affatto l’ordine delle priorità tecniche che, secondo lo studio, ne garantirebbero l’effettivo beneficio sul territorio quindi saranno realizzate, si spera, con particolari accorgimenti che di fatto ne dovrebbero bloccare il concreto effetto.
“Quello che il CSI sta cercando di fare è focalizzare le energie su due particolari interventi – ha spiegato Sandro Massimei – realizzare una cassa di espansione del Canale Palocco con paratoie di controllo dei flussi; un canale Pantano e nuovo impianto di sollevamento Pantano che porterebbe un’immediata diminuzione del rischio nel quartiere Bagnoletto, Saline, Stagni e aree limitrofe. Un’opera già finanziata che doveva partire già da un anno ma sembra ancora bloccata”.
“Per il primo punto – ha concluso Massimei – abbiamo avuto già incontri con il vicesindaco della città Metropolitana Pierluigi Sanna e il Direttore del IV dipartimento Pianificazione strategica e governo del territorio Massimo Piacenza e il responsabile del servizio 3 opere idrauliche e di bonifica Valerio Cammarata. Oggi incontreremo il Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli e l’Assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture Ornella Segnalini”.