ORA SOLARE TRA FAVOREVOLI E CONTRARI, È ANCORA UNA BUONA PRATICA?
Ospite in collegamento Gian Piero Ventura Mazzuca, giornalista
Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre è entrata in vigore, come ogni anno, l’ora solare: una pratica che ci ha permesso di guadagnare 60 minuti di sonno ma, al contempo, ci ha tolto un’ora in più di luce. Si discute da anni se continuare ad applicare questa “pratica” e, tra favorevoli e contrari, ci si chiede se sia ancora una buona idea.
“Il rapporto con il sole è da tempo regolato in alcuni Stati con l’applicazione dell’ora legale, – ha spiegato Gian Piero Ventura Mazzuca – strumento che per sei mesi (primavera/estate) all’anno porta le lancette avanti di un’ora, permettendo alle giornate di allungarsi ulteriormente. Questa tradizione, che può piacere più o meno ad ogni singola persona, ha comunque degli effetti oggettivi da non trascurare, ma qualche anno fa, nel 2018, la UE ha indetto un referendum europeo a cui risposero in pratica unicamente alcuni Paesi del nord e la Germania, mentre nell’Europa mediterranea neanche quasi se ne parlò. A tale referendum, finalizzato all’abrogazione dell’ora legale, risposero all’appello quasi 5 milioni di cittadini europei che si dichiararono favorevoli a cambiare questo sistema. Tra i principali sostenitori dell’abolizione ci sono proprio i paesi nordici che, a differenza nostra, non ne vorrebbero di fatto più l’introduzione”.
“Da noi la giornata allungata garantisce un risparmio energetico stimato in media 190 milioni di euro, – ha continuato – senza contare poi che l’Italia è un museo a cielo aperto, con bellezze paesaggistiche, monumentali e architettoniche. In pratica più biglietti da vendere ai turisti e maggior introiti per operatori e indotto dei vari settori. Dunque un vantaggio a mio parere”.
L’allora Governo Draghi fece quella che viene definita dallo stesso Ventura Mazzuca come una scelta saggia: “Ai nostri cugini europei fu gentilmente spiegato come, a noi, la cosa non convenga affatto, fortunatamente”.