La guerra tra Israele e Palestina, o meglio la violentissima e spropositata reazione di Israele all’attacco terroristico di Hamas, che ha raso al suolo interi quartieri di Gaza. Che la reazione di Israele sia spropositata e vada ben oltre il concetto di “legittima difesa” lo dicono i numeri, almeno quelli ufficiali, ad oggi parlano di 1.400 israeliani morti e 7.028 palestinesi morti, di questi 2.360 sono bambini (5.364 i bambini feriti), mentre la conta dei morti dal 2008 al 2023 ammonta oltre 160.000 palestinesi e 6.600 israeliani.
Ma lo ha detto chiaramente anche Dror Eydar, ex ambasciatore di #Israele in Italia dal 2019 al 2022: “Non ci importa dei palestinesi, nostro scopo è distruggere Gaza, questo male assoluto“, ospite di Nicola Porro a “Stasera Italia” su Rete 4.
Ma cerchiamo di non farci precipitare nella “spettacolarizzazione Hollywoodiana” della guerra, delle bombe, dei morti e dei feriti. Della propaganda che ci divide in buoni e cattivi, in una sorta di tifosi da stadio, ma non è un gioco, sul campo la gente muore, muoiono i bambini.
Domandiamoci come siamo arrivati a tutto questo? Ci sono ragioni storiche o religiose? Da un punto di vista geopolitico il conflitto potrebbe allargarsi?
Il prof. Gianluca Marletta professore di lettere, storico, esperto in scienze religiose e saggista, che si è occupato proprio di questo nel suo libro “La Guerra del Tempio”, risponde a queste domande e ci parla dell’importanza del terzo tempio.
Iniziamo con una cartina che mostra l’espansione ebraica in Palestina dal 1946, quando la presenza ebraica in Palestina era estremamente limitata e circoscritta ad una piccola parte di territori, nel 1947 la situazione cambia radicalmente, Israele occupa altre il 50% dei territori e la Palestina è divisa in tre parti, nel 1967 un ulteriore espansione porta l’occupazione della quasi totalità della Palestina da parte di Israele, resta la striscia di Gaza e quello che resta della Cisgiordania, per arrivare al 2010 con la striscia di Gaza “rosicchiata” da ulteriori insediamenti ebraici e la Cisgiordania praticamente cancellata, ai giorni nostri l’espansione è ancora più evidente.
Che fine hanno fatto i palestinesi che abitavano in quelle terre? Quali sono i diritti dei Palestinesi? Un video spiega bene come stanno le cose, i palestinesi a seconda di dove risiedono hanno diversi documenti, che devono essere approvati da Israele, e diversi diritti, c’è chi per esempio non può lasciare la striscia di Gaza o andare a trovare i parenti. Una chiara situazione di apartheid israeliano contro i palestinesi, come denunciato da Amnesty International ed altre organizzazioni, dove la violazione dei diritti umani più fondamentali è una realtà quotidiana imposta da decenni da Israele ai palestinesi.
La parola passa poi al prof. Marletta che traccia una sapiente panoramica storica e metastorica delle dinamiche nascoste che da duemila anni si adoperano per la preparazione dei Tempi Ultimi. Un racconto in cui si intrecciano ebraismo, islam e cristianesimo e la ricostruzione del terzo tempio.