L’acronimo esiste da decenni e quando nacque, nel 1990, il RUP era il “Responsabile unico del procedimento“: secondo la legge n°241 varata il 7 agosto di quell’anno, tutte le pubbliche amministrazioni italiane avevano l’obbligo di nominare un responsabile del procedimento per ogni opera di loro competenza attraverso un’unità organizzativa. Negli anni questo ruolo si è sempre più affinato, attribuendogli nuove responsabilità e nuove incombenze: il cosiddetto Codice dei contratti pubblici, approvato nel 2016, per esempio specifica che tale responsabile sia “unico per le fasi della progettazione, dell’affidamento, dell’esecuzione”.
La svolta è avvenuta pochi mesi fa quando nel nuovo Codice degli Appalti, promulgato con il decreto legislativo 36/2023, nasce ufficialmente il Responsabile Unico di Progetto, con cui ormai si può identifica un manager chiamato a seguire e gestire una molteplicità di procedimenti sia sul piano strettamente operativo (dalle fasi di programmazione, progettazione, affidamento sino all’esecuzione di un appalto o di un cantiere), sia sul fronte delle responsabilità correlate gli atti amministrativi. Sulla carta si tratta di una figura fondamentale per guidare la pubblica amministrazione tra norme nazionali ed europee, regolamenti, aspetti legali: aumenta la complessità, aumentano le responsabilità e anche le conseguenze in ambito civile e penale e spesso gli amministratori e i loro funzionari preferiscono ridurre al minimo le attività e i progetti per evitare di incorrere in indagini e sanzioni. Ora arriva il nuovo Project Manager che, per ruolo e responsabilità gestionali, ha bisogno di comprentenze sempre più specifiche nel momento in cui si parla di appalti e fondi pubblici. E l’esigenza è più che mai pressante in questa fase in cui l’Italia deve raggiungere tutti gli obiettivi fissati per incassare i fondi del PNRR.
In questa puntata di Exra, Claudio Micalizio approfondisce l’argomento con Daniele Ricciardi, Presidente di Assorup ovvero l’associazione che riunisce i Responsabili Unici di progetto: nei giorni scorsi, a Roma, c’è stato il primo congresso nazionale della categoria con la richiesta al Governo di maggiore attenzione verso una figura strategica che, per la complessità dell’incarico e varietà di competenze richieste, ha bisogno di standard di formazione sempre più elevati e certificati.