Sono anni complicati per le aziende italiane, reduci dalla recessione economica provocata dalle misure anti-Covid e poi dagli effetti della crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina.
A complicare la situazione, anche le storture del sistema economico italiano: complici le scelte in materia monetaria della Banca Centrale Europea, gli istituti di credito hanno drasticamente ridotto i finanziamenti alle aziende, aggravandone ulteriormente i problemi di liquidità. Secondo i dati elaborati dalla CGIA di Mestre, nell’ultimo anno i prestiti bancari alle imprese italiane sono diminuiti del 5 per cento (pari a -33,3 miliardi di euro) e tra i 20 Paesi dell’Eurozona solo Cipro ha registrato un risultato peggiore del nostro. Ben diverso lo scenario se si analizza la situazione degli altri grandi stati europei: in Germania i finanziamenti delle banche sono cresciuti del +7,4% e in Francia del +4,5%, mentre tra le “big” soltanto la Spagna ha subito una contrazione nelle concessioni anche se inferiore rispetto a quella italiana (-2,8 per cento).
Ma le imprese devono fare i conti anche con altre anomalie tipicamente italiane: se la pressione fiscale resta asfissiante, le aziende fornitrici dello Stato subiscono anche i pesanti ritardi dei pagamenti che la pubblica amministrazione da sempre impone. Un ulteriore peso che rischia di mettere in ginocchio sempre più imprenditori. Claudio Micalizio ne ha parlato con Paolo Zabeo, direttore del Centro Studi della Cgia Mestre che fotografa uno scenario inquietante e potenzialmente pericoloso per tutta l’economia nazionale.
Nella seconda parte di questa puntata di Extra, invece, ci occupiamo di un nuovo progetto che ambisce a ridisegnare la capitale per renderla sempre più inclusiva: la Roma del futuro nasce grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e alcuni ordini professionali della città. In collegamento Michela Cicculli, Presidente Commissione Pari Opportunità Comune di Roma.