Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Lunedì 24 Luglio 2023
TURISMO, IL CAMPIDOGLIO AUMENTA LA TASSA DI SOGGIORNO PER TUTTE LE STRUTTURE RICETTIVE DELLA CAPITALE
Ospite in collegamento Marco Misischia, Presidente CNA Turismo Roma
Roma aumenta la tassa di soggiorno ed il provvedimento del Campidoglio, che ha adeguato le tariffe ferme al 2014, fa già discutere.
Parliamo, nello specifico, di country house e residenze, bed and breakfast, case per ferie, case e appartamenti vacanza di prima categoria, guest house e affittacamere di seconda categoria, alloggi per uso turistico, immobili destinati alla locazione breve. Il rincaro del 100% , invece, da 3,5 a 7 euro, va per le guest house e affittacamere di prima categoria. Per gli hotel due stelle si passa da 3 a 5 euro al giorno. Per gli alberghi di lusso, dai 5 stelle in su si passa dagli attuali 7 euro ai futuri 10 euro al giorno. Per gli hotel a una stella l’aumento è da 3 euro a 4 euro al giorno. La tariffa sale a 7,5 euro per gli hotel 4 stelle dove oggi si pagano 6 euro al giorno, un incremento del 25 per cento. Nessun rincaro per ostelli, rifugi montani, escursionistici e case del camminatore: il costo resta di 3,5 euro al giorno.
C’è, in questo contesto, la proposta della CNA Turismo Roma che è quella di aumentare la tassa di soggiorno anche per le piattaforme ricettive internazionali. Una proposta che arriva dopo l’incontro col Sindaco e gli Assessori al Turismo e al Bilancio della scorsa settimana.
“Le imprese ricettive romane stanno vivendo in questo momento un’oggettiva ripresa del mercato- ha dichiarato Marco Misischia, Presidente di CNA Turismo Roma presente all’incontro, -ma sono ancora fortemente esposte, soprattutto in termini finanziari, per gli effetti degli anni di chiusura imposti dalla pandemia e impegnate nella restituzione dei finanziamenti pubblici concessi in tale periodo dalle amministrazioni. Eventuali azioni non concordate o non finalizzate potrebbero rischiare di danneggiare le imprese proprio in un momento estremamente delicato.
La nostra proposta come CNA è quella di raggiungere il medesimo risultato, ma attraverso un quadro di pari competizione tra gli operatori e una maggiore concorrenza nel settore. Si dovrebbe infatti ,a nostro avviso, riportare il tema all’attenzione del Ministro del Turismo, per rendere obbligatorio per le OTA, l’utilizzazione del cosiddetto Codice Unico per tutte le soluzioni di soggiorno che transitano sulle piattaforme, tramite un apposito intervento normativo”.
“Così si potrebbe far emergere un mondo di operatori sommersi, che sfuggono alla regolamentazione di settore e al pagamento della tassa di soggiorno, raggiungendo l’obiettivo di bilancio non solo per il Comune di Roma, ma per tutte le amministrazioni comunali del territorio -aggiunge Cna- Il nostro impegno è dunque quello di portare questa proposta sul tavolo di confronto del Ministero del Turismo, che si riunisce con cadenza regolare al quale partecipiamo attivamente”.
GIOCHI ROTTI E PAVIMENTAZIONI SALTATE: CHIUSE AREE GIOCO NEL IV MUNICIPIO DI ROMA
Ospite in collegamento Massimiliano Umberti, Presidente IV Municipio Roma Capitale
Nel IV municipio diversi giochi all’interno di parchi sono letteralmente fuori uso. Parliamo di attrezzature che sono rovinate, malandate o addirittura pericolose. Condizioni che, però sussistevano già da tempo ma che ora devono essere affrontate. Questi parchi, infatti, dovranno essere affidati, tramite bando ad associazioni, comitati e cooperative. Ma, per mandarli a gara dovranno essere in perfette condizioni.
Tutto nasce con il decentramento amministrativo grazie al quale Roma Capitale ha dato in gestione circa 30 aree ludiche e 10 sportive al IV Municipio. Quest’ultimo, adesso, potrà gestire direttamente questi spazi, grazie ovviamente al trasferimento di appositi fondi dal Comune, senza dover passare per i dipartimenti o uffici capitolini. Questa situazione, però, ha dei pro e dei contro. Dato che l’intenzione è quella di affidare in gestione i parchi a soggetti terzi, l’amministrazione municipale deve prima riparare tutto quello che non va per consegnare, poi, le strutture.
A spiegare quanto sta accadendo è il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti: “Per la prima volta stiamo adottando un piano straordinario di monitoraggio e messa a norma di tutte le aree – ha spiegato il minisindaco – parliamo di circa 30 aree ludiche e 10 aree sportive, dopo il passaggio in gestione al municipio a seguito dell’attuazione del decentramento del verde. Parte di queste presentano evidenti criticità come, ad esempio, lo stato della superficie antitrauma, le aree di caduta non conformi o evidenti stati di usura dei materiali e dei componenti, che potrebbero provocare pericolo ai fruitori”. Senza una messa in sicurezza, insomma, queste aree non possono essere aperte al pubblico e, soprattutto, non possono andare in affidamento.
LIBERTà DI ESPRESSIONE E POLITICALLY CORRECT: QUANTO NE SAPPIAMO?
AFFRONTA IL TEMA MARTA RIZZO IN “NON C’è CHE DIRE”
Ospite in collegamento Marta Rizzo, autrice di “Non c’è che dire – Libertà di espressione nella cultura italiana”
Fino a che punto si può parlare di libertà di espressione? E in cosa consiste esattamente? A porsi questa domanda sono da sempre in moltissimi, tra studiosi, critici, letterati. Attraversando giurisprudenza, estetica, etica, cinema, teatro, radio, letteratura, critica letteraria e cinematografica, il tema diventa sempre più centrale nella nostra cultura. Spesso le limitazioni alla libertà di espressione dipendono da fattori che non sono direttamente legati alla censura comunemente intesa. Quale peso hanno l’autocensura e il politically correct? E il web e i social media? E la cancel culture? Esiste ancora una forma di censura nel cinema, nonostante l’abolizione legge che la riguardava? E fino a qual punto si spinge il controllo editoriale per ciò che riguarda i libri o la radio?
Approfondisce il tema Marta Rizzo nel suo libro “Non c’è che dire – Libertà di espressione nella cultura italiana” che verrà presentato questa sera alle 19 all’Arena Cinevillage Monteverde in Largo Alessandrina Ravizza a Roma.
“Questo lavoro inizia ufficialmente 2 anni fa – ha spiegato Marta Rizzo – e mi ha dato la possibilità di interpellare diversi studiosi, esperti di estetica, letteratura e ovviamente cultura. Un tema particolarmente difficile, quanto attuale. Ho cercato di capire quanto il mercato e tantissimi altri contesti influenzano quello che diciamo e facciamo, quanto siamo liberi di esprimerci e di dire davvero quello che pensiamo”.