MIGRANTI, ATTRACCATA A CIVITAVECCHIA LA NAVE HUMANITY 1
Ospite in collegamento Francesco Baldini, redazione “Civonline”
È attraccata poco dopo le 8.30 al porto di Civitavecchia la nave Humanity 1, dell’organizzazione non governativa tedesca SOS Humanity, con a bordo una trentina di migranti salvati nei giorni scorsi mentre erano a bordo di un gommone in mezzo al mare.
Tra loro anche 12 minori non accompagnati, due donne incinte ed un bimbo di appena due mesi. La situazione al momento è abbastanza tranquilla, anche se sono già stati segnalati alcuni casi di scabbia.
La macchina dei soccorsi si è già attivata dalle prime ore del mattino: la sanità marittima è già a bordo per effettuare i tamponi e sono in corso le procedure per l’identificazione. Poi i migranti verranno fatti sbarcare per le visite mediche nella tenda allestita in banchina dalla Asl. Sul posto Uscar, Capitaneria di porto, forze dell’ordine, volontari della Protezione civile e Croce Rossa, e per il Comune l’assessore ai Servizi sociali Deborah Zacchei e la dirigente Maria Grazia Coccetti.
MOVIDA, TEDESCO: “NECESSARIA UNA REGOLAMENTAZIONE”
«Le sentenze vanno lette in funzione dei singoli casi. Prendiamo atto e vedremo bene cosa dicono i giudici». Il sindaco Ernesto Tedesco commenta così la recente sentenza della Cassazione che ha messo in allarme i Comuni, aprendo la strada ad una valanga di ricorsi da parte di cittadini stanchi di dover fare i conti con musica alta fino a notte fonda, vociare e mancato rispetto delle regole. I residenti dei quartieri della movida, infatti, potranno chiedere il risarcimento dei danni subiti alle amministrazioni comunali che non garantiscano il rispetto delle norme di quiete pubblica e di conseguenza non tutelino la salute dei cittadini.
Il caso è partito da una coppia che vive nel cuore di Brescia: a presentare il ricorso (la prima denuncia risale al 2012) sono stati Gianfranco Paroli, fratello dell’allora sindaco Adriano, e la moglie che abitavano in una strada in un quartiere storico della città, che la sera si popolava di ragazzi fino a tarda notte. La coppia chiedeva un risarcimento “per le immissioni di rumore” nella propria abitazione.In primo grado il tribunale aveva dato ragione alla coppia, mentre in Appello la sentenza era stata ribaltata. Infine i giudici della Suprema Corte hanno stabilito che le istanze erano legittime. Secondo i giudici della Cassazione «la pubblica amministrazione è tenuta ad osservare le regole tecniche o i canoni di diligenza e prudenza nella gestione dei propri beni e, quindi, può essere condannata sia al risarcimento del danno patito dal privato in conseguenza delle immissioni nocive che abbiano comportato la lesione di quei diritti, sia la condanna al fine di riportare le immissioni al di sotto della soglia di tollerabilità».
Un pronunciamento che rischia di far vedere un effetto domino dalle grandi città ai piccoli comuni, andando a coinvolgere tutte le emministrazioni d’Italia. «Ma anche gli esercenti, nel caso, dovranno prendere atto di questa sentenza. È opportuno disciplinare la movida – ha sottolineato Tedesco – anche questa settimana sono convocate delle riunioni apposite, interlocuzioni per capire come comportarci. Certo dobbiamo fare i conti con la difficoltà del personale che possa controllare in orari notturni la situazione. Leggeremo anche le motivazioni, per capire meglio cosa dice questa sentenza».
MERCATO, AL VIA IL RIFACIMENTO DELLE STRADE. MA LA “GUERRA” TRA COMMERCIANTI CONTINUA
Via al rifacimento di strade e marciapiedi dell’area del mercato ma la “guerra” tra commercianti prosegue. A partire dalle 14, infatti, su piazza Regina Margherita scatta il divieto di sosta per i lavori di pavimentazione delle strade. Una notizia attesa dai commercianti e un primo segnale di concretezza dopo il consiglio comunale aperto del mese scorso e l’impegno preso dal neo assessore ai Lavori pubblici Daniele Perello. Intanto proprio ieri si è tenuto l’incontro con la Sovrintendenza per il mega progetto di restyling da 3 milioni. Resta il problema delle divisioni degli operatori con alcuni commercianti di piazza XXIV Maggio che protestano dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi dei colleghi delle altre aree. In primis i mercatali delle “casette di legno” ricordano che le loro attività non sono abusive in quanto provviste di «relative autorizzazioni comunali e che effettuano i dovuti pagamenti di suolo pubblico e immondizia». C’è poi il problema dei nuovi bagni installati dall’ex assessore ai Lavori pubblici Roberto D’Ottavio bagni definiti «costosi», certo, ma ancora privi di luce e con un solo locale disponibile visto che l’altro «viene utilizzato come rimessa per secchi e scope». Insomma le divisioni sono difficili da sanare, la speranza è che il nuovo progetto possa accontentare tutti e che si possa mettere la parola fine a questa brutta storia che è la riqualificazione del mercato cittadino.