Roma di Giorno con Elisa Mariani – Puntata di Martedì 30 Maggio 2023
IL BULLO DOVRà AIUTARE LA PROPRIA VITTIMA NEL PROCESSO DI RECUPERO: LO PREVEDE LA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE BIPARTISAN
Ospite in collegamento dott. Cristian Romaniello, psicologo ed esperto in prevenzione del suicidio
L’aspetto riparativo sembra essere il punto centrale della nuova proposta di legge per il bullismo e il cyberbullismo, adottata all’unanimità dalle Commissioni Affari sociali e Giustizia della Camera. I ragazzi bulli, in sostanza, potrebbero essere obbligati a seguire, sotto il controllo dei servizi sociali, un percorso rieducativo che includerà soprattutto aspetti riparativi verso le loro vittime, e che potrebbe prevedere anche il coinvolgimento dei genitori del bullo, nel caso in cui il problema riguardasse anche la famiglia.
Ora il testo sarà sottoposto agli emendamenti, ma il primo via libera bipartisan, prefigura un percorso rapido. Il testo unificato nasce dalla sintesi di tre proposte di legge di Devis Dori (Avs), Pietro Pittalis (Fi) e Ciro Maschio (Fdi), ma quali sono le differenze rispetto alla prima versione? In prima battuta sono state espunte le norme penali, privilegiando quelle preventive e rieducative. È prevista, infatti, l’istituzione presso il Ministero dell’Istruzione di un tavolo tecnico in cui coinvolgere anche associazioni e provider di internet, che rediga un piano per la prevenzione di questi fenomeni, compreso un codice di autoregolamentazione delle piattaforme social.
Anche gli istituti scolastici dovranno adottare un codice per la prevenzione di questi due fenomeni. Nel caso, poi, in cui il dirigente scolastico venga a conoscenza di episodi di bullismo dovrà informare “tempestivamente i genitori dei minori coinvolti” e “promuove adeguate iniziative di carattere educativo nei riguardi dei minori coinvolti in percorsi di mediazione scolastica”.
Nel caso in cui, tuttavia, le iniziative di carattere educativo non abbiano prodotto un esito positivo, il dirigente scolastico riferisce alle autorità competenti anche l’eventuale attivazione di ulteriori misure rieducative. Proprio qui entra in gioco il tribunale per i minori che, testualmente, può «disporre, previo ascolto del minorenne e dei genitori, lo svolgimento di un progetto di intervento educativo con finalità rieducativa e riparativa sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali», percorso in cui, se necessario, vengono coinvolti i genitori del «bullo».
“Mi sembra una proposta di legge con aspetti davvero positivi, – ha sottolineato il dott. Cristian Romaniello – soprattutto l’aspetto bipartisan mi sembra particolarmente importante, dunque un plauso alle istituzioni per un tema così importante e attuale. È chiaro che l’aspetto riparativo è davvero decisivo; nutro qualche dubbio solo sull’aspetto di percorso tra bullo e vittima, perché potrebbero esserci problemi in tal senso e la vittima potrebbe avere il diritto di non volerlo affrontare”.
Tanti gli aspetti da approfondire in questo senso: il ruolo dei genitori, dei social network, del contesto sociale e scolastico. Quanto influiscono? “L’ambito familiare indubbiamente gioca un ruolo importante, ma non decisivo – ha continuato Romaniello – perché spesso i bulli provengono da famiglie solidissime e sane. Quindi ci sono tante varianti da considerare, ma in linea generale è importante prestare attenzione agli atteggiamenti dei nostri ragazzi, in tutti i contesti”.
A PIRGO È Già INIZIATA LA MOVIDA, TORNANO DISAGI ED ESASPERAZIONE PER I RESIDENTI
Ospite in collegamento Francesco Baldini, Redazione “Civonline”
Già da qualche settimana la movida si è spogliata delle caratteristiche invernali, spostandosi dal centro cittadino al Pirgo, dove musica, divertimento, cocktail e risate la fanno da padrone durante soprattutto il weekend. Una movida che è tornata a far rivivere il lungomare cittadino, risvegliato dal torpore dell’inverno. Peccato però che il copione sia sempre lo stesso da qualche anno a questa parte. E nonostante gli appelli, gli esposti, le segnalazioni e le denunce presentate, movida continua a far rima con disagi ed esasperazione e per i residenti della zona. Soprattutto per chi abita a Palazzo Bruzzesi o comunque nei palazzi sopra la “strettoia” tra la Rampa dei Saraceni e via Gugliemotti, proprio sopra l’isolotto del Pirgo. E così, quando denunciato a novembre scorso, si è puntualmente verificato in queste settimane. «Da maggio a novembre qui non si vive» avevano tuonato.
E con l’inizio di maggio è iniziata l’odissea per chi non vuole certo puntare il dito contro il divertimento dei ragazzi, ma pretende rispetto. L’estate non è ancora entrata nel vivo, le scuole non sono ancora chiuse e le ferie non sono iniziate, ma già la movida si è accesa, specie nell’ultimo finesettimana. La musica alta, primi interventi dei buttafuori a placare gli animi di ragazzini fin troppo agitati, vociare fino a notte fonda, fuochi luminosi per dare il via ad una stagione che si prospetta calda. E la sporcizia che viene lasciata. Una situazione che i residenti chiedono di arginare fin da subito, per evitare che possa esplodere e tornare a dover fare i conti – come lo scorso anno – con risse e scarsa sicurezza nella zona, oltre che con una quiete pubblica non rispettata. Anche il pomeriggio, in particolare la domenica, i vetri vibrano per la musica già ad alto volume. L’appello è rivolto in particolare alle istituzioni, affinché si possa trovare un giusto equilibrio tra quiete pubblica e movida. In tutto questo il Pirgo è tornato inaccessibile per i civitavecchiesi, che troppo spesso ormai trovano chiuso il cancello per passeggiare sulla passerella.
CIVITAVECCHIA, È ALLARME DROGHE SINTETICHE: L’APPROFONDIMENTO
«C’è un aumento esponenziale dell’utilizzo della cocaina, legato al basso costo e al facile reperimento, e delle Spice drugs». A lanciare l’allarme è il dottor Stefano Seripa, primario del reparto Spdc (Servizio psichiatrico di diagnosi e cura) della Asl Roma 4.
Una problematica purtroppo sempre più attuale, le nuove sostanze – o droghe – sintetiche sono troppe, facili da reperire tra giovani e giovanissimi su web e dark web e provocano stati di alterazione molto gravi, con tutte le problematiche del caso. «Dall’esperienza di Civitavecchia – ha continuato – abbiamo rilevato che la fascia di età media dei consumatori si è abbassata. In un primo periodo post lockdown parliamo addirittura di 14-16 anni, poi con il lento ritorno alla normalità la fascia si è nuovamente alzata ma è comunque più bassa rispetto agli scorsi anni. Crescono anche i disturbi psicologici tra giovani e giovanissimi».
Un dato, purtroppo, registrato e ormai consolidato dai numeri raccolti anche dalla stessa Asl Roma 4. Lo scenario è davvero preoccupante. «La situazione è cambiata parecchio – ha spiegato Seripa -, con l’abbassamento dei costi della cocaina, ormai facile da reperire, riscontriamo un aumento dei consumatori. Cresce a dismisura il mercato delle droghe sintetiche mentre c’è un ritorno dell’eroina ma tra fasce economicamente più agiate».
Ad andare per la maggiore sono quindi le smart drugs o le Spice drugs (cannabis e altre sostanze) fortemente stimolanti e con effetti di tipo anfetaminico, quindi eccitanti. Effettuare esami specifici per i dosaggi vari per le realtà “ordinarie” è impensabile, quindi si procede in maniera clinica, per opzioni, e questo rende difficile e rischioso riportare il paziente ad uno stato di “calma”, al punto che per queste sostanze – non rispondendo a normali terapie – a volte è necessaria la sedazione profonda tramite anestesista. «Una realtà – avverte Seripa – che impatta sui Pronto soccorso. La nostra Asl sta cercando di ottimizzare un protocollo di gestione di queste persone, siamo in fase terminale per la creazione di un vero e proprio protocollo operativo per rendere il tutto più fluido e sicuro, per paziente e operatore». L’azienda dimostra una particolare sensibilità in tal senso e, ad esempio, nel tavolo interistituzionale contro la violenza di genere è stata inserita la formazione per la delinquenza minorile. «Sicuramente – ha concluso Seripa – a livello nazionale e regionale va focalizzata l’attenzione sull’area giovane, sulla prevenzione. Nella nostra Asl si fa molto ma servono fondi e volontà ai “livelli superiori” per affrontare queste emergenze».
FICONCELLA E FRASCA, DUE PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE FERMI AI BOX
Due progetti che stentano a decollare, nonostante l’iter burocratico sia praticamente chiuso. Sulla riqualificazione della Ficoncella e della Frasca si procede a rallentatore. Progetti che avrebbero tutte le carte in regola per rilanciare Civitavecchia, andando a migliorare la fruibilità e la qualità di due delle aree più amate dai cittadini. Adesso spetta alla parte politica, infatti, dimostrare o meno la volontà di procedere spediti.
Per quanto riguarda Ficoncella a settembre di due anni fa la presentazione del progetto della “Ficoncella di domani” fortemente voluta dall’allora assessore all’Urbanistica Leonardo Roscioni. Da quel momento in poi una serie di passaggi urbanistici-amministrativi. Poi del progetto più nulla, finito di fatto nel cassetto. Nelle scorse settimane l’assessore al Patrimonio Monica Picca ha convocato una riunione apposita, facendosi illustrare la riqualificazione dall’architetto Enza Evangelista, che ne ha curato la progettazione. E a quanto pare l’idea è quella oggi di accelerare, per poter superare ogni minimo ostacolo e dare il via all’iniziativa, rimettendola sul giusto binario. Non ci sarebbe nulla di insormontabile, come confermato dalla stessa Evangelista, niente che possa giustificare ulteriori ritardi. L’area, vincolata dal punto di vista paesaggistico archeologico, necessita di fattodi una sanatoria per quanto riguarda la sistemazione delle vasche e della demolizione delle strutture realizzate nel corso degli anni senza le adeguate autorizzazioni, con il progetto che ne prevede la ricostruzione con materiali più leggeri, non in muratura. Approvata la variane turistico termale e predisposti gli atti per procedere, ci si è però fermati.
Anche per Frasca, in questo caso, è la politica oggi che deve intervenire. Serve infatti un ultimo passaggio in giunta per chiudere l’aspetto legato alla variante in modo da procedere. Il finanziamento dell’Adsp c’è, da tempo ormai, il progetto di ricostruzione e demolizione delle casette – nodo del contendere che frena la partenza della riqualificazione – è già stato studiato e progettato. Nessun problema tecnico o burocratico. Anche in questo caso la strada sarebbe libera.
“365 GIORNI A ROMA”, LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI SARA PIETRANTONI
Ospite in collegamento Sara Pietrantoni, giornalista e autrice di “365 giorni a Roma”
Tra curiosità, tradizioni, fantasie e reali accadimenti Roma viene descritta nella sua versione più intima e sconosciuta dalla mano di Sara Pietrantoni, giornalista e autrice di “365 giorni a Roma”. L presentazione del libro sarà il 31 maggio alle ore 18 presso il caffè Nemorense, in un appuntamento dove l’autrice dialogherà con Valentina Evangelista.
Cosa racconta “365 giorni a Roma”? E come riesce Sara a dimostrare ancora una volta che Roma è la città più bella del mondo? “Mi spinge avanti, come sempre la curiosità – ha detto Sara Pietrantoni – e nonostante il nome penso che non sia sufficiente un anno per visitare in ogni angolo questa città. Probabilmente non basta una vita! Ci sono scorci sconosciuti che regalano emozioni uniche e che dovrebbero essere visitati da chiunque”.