Roma di Giorno con Elisa Mariani – Puntata di Martedì 23 Maggio 2023
CORNACCHIE AGGRESSIVE, TARTARUGHE AZZANNATRICI E FAUNA SELVATICA: COME DISTRICARSI NELLA “FORESTA ROMANA”
Ospite in collegamento Andrea Lunerti, Etologo e divulgatore scientifico
A quanto pare, passeggiare nell’area verde di via Makallé in questi giorni potrebbe essere poco rilassante, oltre che molto poco sicuro. A pochi passi da Villa Leopardi, infatti, due donne sarebbero state attaccate da una cornacchia. Una delle due era in compagnia del suo cane e, forse, proprio la presenza dell’animale sarebbe stata letta come una minaccia dal volatile. Non è la prima volta che accade un episodio simile, soprattutto in un periodo tipico per la nidificazione: sabato mattina al Tufello, nel III Municipio a Montesacro, un uomo ha testimoniato di aver visto una donna coprirsi il capo e allontanarsi velocemente dal marciapiede mentre due cornacchie le volavano all’altezza della testa.
Ma come comportarsi dunque in questi casi? Come riconoscere un potenziale attacco? “Si può riconoscere da un elemento in particolare, – ha spiegato l’esperto zoofilo Andrea Lunerti – e cioè che questi esemplari fanno un gran vociare. Quindi se ci troviamo in un parco e sentiamo il loro gracchiare più insistente è il caso di cambiare direzione e allontanarsi. Ma è bene chiarire che si tratta di pure casualità, non possiamo parlare di emergenza o allarme a Roma. In ogni caso, se dovessimo subire un ipotetico attacco, cerchiamo di coprirci la testa con una giacca o una borsa. Questi esemplari, che sono intelligentissimi, se attaccano lo fanno esclusivamente per difendere la propria prole”.
Anche alle porte di Roma non va benissimo per quanto riguarda la fauna selvatica: per la seconda volta sarebbe, infatti, stata avvistato e catturato un esemplare di tartaruga azzannatrice. L’animale, un esemplare di Chelydra serpentina, rappresenta una specie aliena di origine nord americana. “In 18 anni, questo è il 15 caso di tartaruga azzannatrice che sono riuscito a catturare e mettere in sicurezza – ha raccontato Lunerti – si tratta di un esemplare molto pericoloso, il suo morso può anche staccare le falangi, quindi è essenziale rispettare delle regole ben precise: se ne avvistiamo una, chiamiamo il 1515 o il numero unico di emergenza 112 e ci affidiamo a degli esperti. È importantissimo non toccarle per nessun motivo”.
Il 20 maggio scorso, invece, in occasione della Giornata Mondiale delle Api, l’esperto zoofilo Andrea Lunerti ha dato un contributo davvero speciale: “Difendere questo animale è diventato oggi di fondamentale importanza. È grazie a loro che la natura e l’ecosistema si regge in piedi, quindi se ne troviamo un gran numero anche in questo caso ci affidiamo alle mani esperte, non le avveleniamo! Gli esperti sapranno metterci al sicuro e metteranno al sicuro anche loro”.
CAOS A CIVITAVECCHIA, UN DETENUTO AGGREDISCE UN AGENTE PENITENZIARIO
Ospite in collegamento Francesco Baldini, Redazione “Civonline.it”
Caos nell’istituto penitenziario di Civitavecchia nella mattinata di ieri, 22 maggio, quando un agente della Polizia Penitenziaria stato aggredito da un detenuto. I motivi, in base a quanto si apprende, sarebbero legati al suo trasferimento in altra sede. L’uomo avrebbe fatto irruzione nel Corpo di Guardia, colpendo l’agente, ripetutamente, con una sedia. Altri due soggetti avrebbero spalleggiato il compagno ad opporsi al trasferimento e ci sarebbe stato un lancio verso i poliziotti di alcune bombolette di gas butano accese, per poi farle esplodere, esplosione che ha provocato il lancio di diversi frammenti metallici. L’agente di Polizia attualmente è stato trasportato al Pronto Soccorso cittadino per le cure del caso.
Ad entrare nel merito dell’episodio il coordinatore regionale di Fp Cgil Polizia Penitenziaria Ciro Di Domenico. «Questa mattina, per cercare di evitare che un detenuto ristretto nella Casa Circondariale di Civitavecchia venisse trasferito per motivi di ordine e sicurezza, alcuni detenuti hanno tentato di prendere in ostaggio un appartenente alla Polizia Penitenziaria che è riuscito a divincolarsi solo grazie all’esperienza e a mettersi in sicurezza – ha sottolineato – i detenuti comunque sono riusciti a prendere il controllo della Sezione del carcere e l’hanno tenuta per almeno un’ora esplodendo le bombolette del gas usate per cucinare il cibo in cella, incitando tutti gli altri che hanno risposto con minacce e battiture. Grazie all’intervento della Comandante e del personale di Polizia Penitenziaria in servizio, la situazione non è degenerata, e in carcere ora è di nuovo in sicurezza».
«Anche oggi – dice Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria – si è sfiorato l’evento di cronaca da prima pagina, ma il Capo DAP Giovanni Russo non può pensare di poter continuare a distrarsi presenziando alle iniziative a favore dei detenuti e voltarsi dall’altra parte fingendo di non leggere i dati e i comunicati quotidiani delle aggressioni dei detenuti nei confronti dei Poliziotti penitenziari. Non è possibile che un Poliziotto Penitenziario debba recarsi al lavoro con la certezza che gli capiti qualche »evento critico« come lo chiamano al DAP. Il Capo del del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria fornisca ai sindacati i dati delle aggressioni dei detenuti contro i Poliziotti che abbiamo chiesto da mesi. Se lui non è in grado di rendersi conto della gravità in cui versano le carceri, si faccia da parte e fornisca le informazioni, almeno avremo modo di confrontarci con i dati reali con chi gli sta sopra. L’omertà e l’inerzia non hanno mai dato buoni frutti».
Per la Fns Cisl Lazio «occorre un intervento immediato da parte degli organi superiori, Prap e Dap per incrementare ulteriormente le unità di Polizia Penitenziaria: servono assunzioni straordinarie».
ALLARME POVERTà, CROCE ROSSA ITALIANA INAUGURA IL NUOVO SPORTELLO SOCIALE
Croce rossa italiana ed Enel cuore onlus inaugurano il nuovo sportello sociale per raccogliere i bisogni del territorio e rispondere puntualmente con un team multidisciplinare di professionisti. In totale sono 100 i nuovi sportelli sociali aperti sul territorio nazionale mentre, contemporaneamente, si è andato a potenziare le Unità di strada della Cri di Roma, Napoli, Palermo, Bari e Cagliari per essere sempre più al fianco delle persone in difficoltà. In questo contesto si inserisce l’apertura dello sportello di Civitavecchia: un progetto nato durante la pandemia e che oggi è più attuale che mai, considerando l’aggravarsi della situazione socio-economica delle famiglie e la condizione di fragilità di centinaia di persone senza dimora che vivono ai margini delle città.
Sono oltre 1500, infatti, le persone assistite dal comitato locale della Croce rossa italiana e oggi i volontari hanno parlato di quanto viene fatto in un evento a cui hanno preso parte Deborah Zacchei, assessore alle politiche sociali del comune di Civitavecchia, Roberta Fusacchia, direttore area programmi e sviluppo associativo della Cri, Roberto Petteruti, presidente comitato Cri di Civitavecchia, e Angelica Carnelos, segretario generale di Enel Cuore.
Come ha spiegato Petteruti un progetto che «ci ha consentito di creare uno spazio accogliente, ci riteniamo un presidio umanitario. Siamo dei volontari e abbiamo bisogno di chi ci dà una mano, è importante perché lo sportello è il fulcro della nostra attività, tante persone si rivolgono a noi. Dallo sportello poi partono i servizi, inoltre lo sportello ci consente di ascoltare quali sono i bisogni delle persone grazie ad un approccio multidisciplinare. Uno strumento come lo sportello sociale ci permette di intercettare questi bisogni, sempre più articolati e complessi. La panoramica interventi è molto ampia».
Il volontario Cri Mario ha raccontato il suo lavoro di assistenza, tra cui quello a persone senza fisse dimora come Vincenzo senzatetto con diverse dipendenze che siamo riusciti a «convincere a rivolgersi allo sportello dove ha iniziato un percorso. Ora non vive più in strada ma in cohousing e questo è un esempio di come costruire un progetto personalizzato funzioni».
Carnelos ha espresso soddisfazione per la partenza del progetto a Civitavecchia, «un progetto che parte durante il covid, vista la situazione e quello che ne sarebbe scaturito. Lo abbiamo sviluppato in tutto il centro sud. Sulle fragilità il progetto rispecchia un approccio multidisciplinare che stiamo cercando, abbraccia a 360 gradi quelle che sono le esigenze della fondazione ma il ringraziamento va ai volontari della Cri che portano avanti il lavoro avanti».
Fusacchia ha ricordato che la Cri si prende cura delle persone a 360 gradi, «in maniera olistica. Il progetto nasce sulla scia della pandemia che ha visto tanti nuovi poveri, persone che non erano in condizioni di fragilità che si sono trovate a dover chiedere aiuto. L’apertura di 100 sportelli sociali ci ha permesso anche la scrittura di linee guida, fermo restando le esigenze specifiche del territorio. Importante non lasciare sole le persone, prendersene cura. I volontari servono il territorio e conoscono i bisogni. Dalle 9 alle 17 lo sportello è aperto tutti i giorni».
Zacchei ha sottolineato che lo sportello è necessario perché «rafforza territorio, dopo la pandemia c’è stato declino socio- economico. Le persone a volte sono disorientate, mi prometto di lavorare in sinergia per dare risposte alle persone».
Team multidisciplinare è composto da psicologa, assistente sociale, educatore, assistente legale e due medici. Nella stanza dove si tiene il primo colloquio è stata realizzata anche un’area bambini. «Spesso – ha detti Erika, infermiera volontaria – vengono da noi persone presentando una difficoltà economica e grazie al dialogo emergono altre difficoltà e cerchiamo di intervenire grazie alla nostra equipe e cerchiamo di intervenire a 360 gradi, riusciamo a dare risposta efficace e pronta nel più breve tempo possibile. Le persone vengono orientate sui servizi del territorio». C’è il pacco alimentare, la sede magazzino dove vengono conservati medicinali per le esigenze mediche, poi la cucina solidale per un pasto caldo e, infine, il progetto per l’emergenza freddo. «Il nostro obiettivo – ha concluso – essere punto di riferimento del territorio sotto molti punti di vista grazie ad interdisciplinarità».
Petteruti ha concluso: «Noi vogliamo andare oltre, fare cose che restino anche quando non ci saremo più, creare strutture che possano creare beneficio e rimanere nel tempo».
ERNESTO TEDESCO INCONTRA IL PRESIDENTE ROCCA, “AL LAVORO PER RILANCIARE CIVITAVECCHIA”
Vertice ieri mattina in Regione Lazio tra il Governatore Francesco Rocca ed il sindaco Ernesto Tedesco, accompagnato da altri rappresentanti dell’amministrazione. «Un incontro molto importante con il sindaco di Civitavecchia – ha commentato Rocca – per proseguire nel rilancio della città, secondo hub croceristico del Mediterraneo. Questa parte del Lazio merita finalmente di sviluppare al meglio le sue potenzialità e necessita, innanzitutto, di un rafforzamento della rete infrastrutturale e di un’attenzione particolare alla governance del territorio, ad esempio per quel che concerne gli usi civici». Usi civici che, domani, saranno al centro di un consiglio comunale aperto all’aula Pucci, con inizio alle 16.
«Tutto ciò consentirà anche una virtuosa crescita del turismo – ha concluso Rocca – dopo il difficile periodo della crisi pandemica. La Regione c’è e farà la sua parte».