Roma di Giorno con Elisa Mariani – Puntata di Mercoledì 10 Maggio 2023
“CI VUOLE UN REDDITO!”: LA CAMPAGNA LANCIATA DA NONNA ROMA A FAVORE DELLE FASCE Più DEBOLI
Ospite in collegamento Sara Fiordaliso, Associazione “Nonna Roma”
“Ci vuole un reddito!”: questo il nome della campagna a favore del miglioramento e della difesa del (tanto discusso) reddito di cittadinanza, lanciata dall’associazione Nonna Roma insieme ad un folto gruppo di reti cittadine, realtà sociali e organizzazioni nazionali.
“In Italia sono circa 5,6 milioni coloro che vivono in povertà assoluta – hanno spiegato da Nonna Roma – ovvero che non riescono ad avere accesso a beni e servizi considerati essenziali; circa 9 milioni le persone in povertà relativa, che hanno lo stretto indispensabile per sopravvivere; circa 15 milioni le persone a rischio esclusione sociale. I dati sulla povertà sono ai massimi storici e conducono l’Italia ai primi posti delle classifiche europee per rischio di marginalità sociale. Un quadro socio-economico peggiorato negli ultimi anni a causa dell’emergenza pandemica prima e della guerra dopo, che hanno avuto un durissimo impatto sulle fasce più deboli, intervenendo ulteriormente in un contesto già profondamente segnato dalle disparità sociali”.
Povertà e disparità sociali che sono state tenute sotto controllo, secondo l’associazione proprio grazie al Reddito: “In questi anni il Reddito di Cittadinanza ha svolto un ruolo chiave per la tenuta sociale del nostro paese: – ha detto Sara Fiordaliso – erogato a 3 milioni e mezzo di persone, ha protetto una rilevante fascia della popolazione permettendogli di superare la soglia di povertà e arrivare alla fine del mese”. Come molti sanno, però, il Governo Meloni ha deciso di tagliarlo alle fasce considerate “occupabili” per il 2023 e di abrogarlo definitivamente nel 2024; “Abolire questo strumento è per noi sbagliato, riteniamo che debba essere modificato in diversi punti e soprattutto migliorato. Ci sono persone che sono davvero sulla soglia di povertà assoluta, persone che si rivolgono alla nostra associazione e che hanno assoluto bisogno di uno strumento di sostegno come questo”.
Dall’1 al 6 maggio le iniziative e le mobilitazioni si sono allargate in tutta Italia, in attesa della grande assemblea che si terrà il 27 maggio prossimo; “Ci uniremo tutti a Roma, per portare avanti la nostra battaglia, ma ovviamente il lavoro di Nonna Roma non si ferma: per i prossimi mesi ci sono tantissime iniziative in programma, sempre a favore delle persone in difficoltà e sempre con lo stesso obiettivo, che è quello di contrastare le disparità sociali e non far sentire solo nessuno”.
DOPO MILANO, LA PROTESTA PER IL CARO AFFITTI ARRIVA ANCHE A ROMA: STUDENTI IN TENDA DI FRONTE ALLA SAPIENZA
Ospite in collegamento Stefano Giordani , “Sinistra Universitaria” alla Sapienza di Roma
Sulla scia di Ilaria Lamera, la giovane che si è accampata di fronte al Politecnico di Milano perché “impossibilitata a sostenere il costo degli affitti in città”, la protesta è giunta anche a Roma: da lunedì 8 maggio un nutrito gruppo di giovani studenti ha piantato tende da campeggio di fronte al rettorato della Sapienza. L’allarme è molto chiaro: gli studenti fuori sede a Roma sono 4000 circa e i posti letto disponibili sono 2800 in tutto il Lazio, una stanza singola può arrivare a costare circa 500 euro (spese escluse); in tantissimi decidono di alloggiare magari fuori Roma, ma il risparmio è davvero minimo se consideriamo il costo dei mezzi e soprattutto il tempo impiegato per raggiungere la sede universitaria.
Il confronto con la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni è arrivato subito: aperta al dialogo e disposta a trovare una soluzione rapida, si è detta “a fianco delle studentesse e degli studenti che manifestano contro il caro affitti” annunciando interventi volti alla risoluzione dell’emergenza abitativa nel Lazio. Ma per i giovani di Sinistra Universitaria non basta: “Vogliamo i fatti e un confronto concreto” hanno detto.
“Moltissimi ragazzi qui non riescono a sostenere il caro affitti – ha spiegato Stefano Giordani – altri potrebbero anche sostenere cifre di 600 euro per una stanza, ma parliamo di case che non rispettano i criteri minimi di vivibilità. Altri, invece, sono costretti a cercare sistemazioni magari lontane dalla sede universitaria e fare anche un’ora e trenta di viaggio ogni giorno. Da diversi punti di vista la situazione non è affatto conveniente”.
“Ammettiamo che qualcosa negli anni è stato fatto – ha continuato Stefano – e la rettrice Polimeni si è dimostrata molto aperta al confronto, ma quello che chiediamo noi è un tavolo con la Regione Lazio. Qui è necessario discutere per capire quali strategie mettere in atto, considerando che a settembre è prevista una nuova ondata di studenti con l’inizio dell’anno accademico e, quindi, ci ritroveremo nello stesso punto. Sono necessari interventi per garantire il diritto abitativo a tutti e, di conseguenza, anche il diritto allo studio”.