Quanto costano allo Stato italiano gli episodi di malasanità che riguardano le strutture ospedaliere del nostro paese?
Come spesso accade è difficile avere dati certi ma l’impressione è che stiamo parlando di un fenomeno molto diffuso se, dicono le statistiche, ogni anno si registrano almeno 300mila episodi di errori compiuti da medici.
Parlando di soldi: nel 2020 le spese legali per liti, da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, sostenute dal comparto sanitario italiano hanno pesato sui bilanci pubblici per quasi 170 milioni di euro, oltre 500 mila euro al giorno, con un esborso medio per ente sanitario pari a oltre 831 mila euro.
Cifre che qualcuno reputa sottostimate, a conferma del fatto che sarebbero sempre meno le compagnie assicuratrici disposte a garantire copertura ad un settore che comunque, tra premi pagati dalle Asl e dai singoli medici, introita annualmente 485 milioni di euro. Ma certo quello della malasanità – che geograficamente sembra più rappresentata al centro sud ma che non è assente neppure nelle regioni settentrionali – è un tema molto appetibile dal punto di vista giornalistico e ora torna d’attualità perché il Governo sta valutando di depenalizzare gli errori medici per limitare la cosiddettà medicina difensiva: l’iter per approvare la regge di riforma è appena iniziato ma sta già facendo discutere perchè c’è chi teme che il colpo di spugna su tutti quelli episodi non dolosi possa danneggiare i cittadini e avere ulteriori rispercussioni sul piano della qualità del servizio sanitario.
A poche ore dalla prima riunione con il ministro della Salute Orazio Schillaci, ad Extra abbiamo ospitato Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio che è stato chiamato al tavolo miniseriale per rappresentare gli interessi dei pazienti e ha messo in guardia gli ascoltatori dal rischio di essere truffati da avvocati e studi legali che spesso invitano quanti si ritengono danneggiati dai medici a intraprendere cause legali senza alcun fondamento giuridico.
Nella seconda parte del programma, invece, Claudio Micalizio è tornato ad occuparsi della nuova Ztl “Fascia verde”: secondo i dati dell’Agenzia capitolina, dal prossimo novembre saranno al bando 30mila auto inquinanti di residenti nel centro storico che non potranno più parcheggiare vicino a casa. In collegamento Furio Truzzi, Presidente Assoutenti