L’incredibile ed estenuante vicenda di Monica Cadau, proprietaria del “Bar Nuraghe” di Borgo Valsugana in provincia di Trento, insieme a lei, al suo compagno e al suo avv. Alessandro Fusillo.
Monica ha inizialmente seguito tutte le illogiche regole imposte dal governo in nome del contenimento del Sars-Cov2, con tanto di guanti, mascherina e distanziamento. Ma da un certo punto in poi ha deciso di non seguirle più, in quel momento era più importante il suo diritto al lavoro, il diritto di tutti alla libertà, al rispetto dei più fondamentali diritti previsti dalla Costituzione.
Da quel momento è iniziata una lunghissima “lotta” contro l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine locali, da una parte Monica lamenta i continui e asfissianti controlli, intimidazioni e procedure non corrette, dall’altra Comune e forze dell’ordine lamentano diversi episodi, passati alle cronache locali.
Nel febbraio 2022 in un video diventato virale, impedisce ai carabinieri di entrare nel suo locale per controllare il green pass, in un’altra diretta Monica Cadau dice: “Sindaco sei un buffone”. A marzo si rifiuta di presentare il green pass alle poste per ritirare delle raccomandate, intervengono le forze dell’ordine. Nei primi 15 giorni di marzo il bar viene sigillato dalle forze dell’ordine, una procedura anomala secondo l’avv. Fusillo, Monica rompe i sigilli e riapre il bar per ben 3 volte, Il 15 marzo il Sindaco di borgo Valsugana Enrico Galvan le ritira la licenza. Il 21 marzo Monica si arrende e decide di non aprire più il bar Nuraghe. Ma il 24 marzo l’entrata del bar viene inspiegabilmente murata!
Le cose non sono mai come sembrano e sebbene Monica abbia recentemente perso un ricorso al Tar, la battaglia legale è ancora lunga. In questo video ascoltiamo le ragioni di Monica Cadau e insieme all’avv. Fusillo cerchiamo di capire se l’amministrazione e le forze dell’ordine abbiano agito nel pieno rispetto delle regole.
In questo video diamo a Monica e al suo avvocato la possibilità di replicare all’ondata di fango gettata da numerosi articoli di stampa.