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LA FINTA EMERGENZA CLIMATICA (con Alberto Prestininzi, Mario Giaccio e Franco Battaglia)

Questa è la terza puntata di approfondimento sulla presunta emergenza climatica causata dall’uomo e dalla CO2, intervengono il Prof. Alberto Prestininzi, il Prof. Mario Giaccio e il Prof. Franco Battaglia. I professori sono 3 degli autori del libro: “Dialoghi sul Clima – Tra emergenza e conoscenza”.

Il prof. Prestininzi introduce e coordina il dibattito.

il prof. Giaccio evidenzia l’aspetto economico-finanziario dell’emergenza e mette in luce il reale obiettivo di questa nuova campagna di paura. La Ue vorrebbe investire 300 miliardi all’anno per diminuire di 8 parti per miliardo all’anno la quantità di CO2 in atmosfera, è evidente che si tratta più di far circolare della moneta piuttosto che diminuire realmente la quantità di CO2. Per avere un confronto basti pensare che le oscillazioni naturali di di CO2 tra giorno e notte e soprattutto tra il periodo invernale e quello estivo arrivano ad essere dalle 3 alle 6 parti per milione. Risulta pertanto evidente la totale inutilità a fronte di un ingente spesa e a spietate privazioni chieste alla popolazione.

È altrettanto curioso che l’istituto interazionale della finanza nel dicembre 2019 diceva che gli investimenti del green economy rappresentano il nuovo oro. Lo stesso istituto indica il debito degli stati di 30 trilioni di dollari (30 per 10 alla 12), il problema del debito sarebbe che così gli stati non possono investire nel green economy, l’istituto non si preoccupa quindi che questo debito non permetta investimenti sociali (istruzione, sanità …) e non si pone il problema che un miliardo di persone vivano senza energia elettrica.

Il prof. Battaglia evidenzia che il sistema climatico è estremamente complesso, dipendendo da numerosi fattori e che quindi è irrealistico pretendere di controllarlo influendo su un solo fattore ovvero la diminuzione di CO2.

Il protocollo di Kioto è costato trilioni di dollari agli stati che lo hanno sottoscritto, eppure le emissioni di CO2 dal 1990 al 2012 invece che diminuire del 6% sono aumentate del 40%!

Nel 2008 nonostante le emissioni stessero aumentando anziché diminuire la UE lanciò la politica del 20-20-20, ponendosi l’obiettivo di diminuire la quantità di CO2 del 20% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990 e nuovamente le emissioni sono aumentate, nel 2020 siamo ad un aumento delle emissioni del 60% rispetto al 1990.

Nonostante i risultati catastrofici la Ue vorrebbe ridurre le emissioni del 50% entro il 2030 e del 100% entro il 2050. Un evidente follia, una volontà che assomiglia ad una devianza psichiatrica, che va in direzione opposta alla realtà dei fatti.

Dall’introduzione al libro: “dialoghi sul clima – tra emergenza conoscenza”

Il tentativo di affrontare la transizione energetica, nascondendola sotto la grande coperta verde della cosiddetta transizione ecologica evidenzia, insieme alla povertà scientifica dei suoi contenuti, in modo inequivocabile quali siano gli obiettivi veri di queste scelte.

Togliere il cibo al mondo vegetale, base del virtuoso ciclo degli zuccheri e, quindi, di tutta la vita terrena, attraverso l’operazione decarbonizzazione del pianeta entro il 2035 è una misura che deve farci riflettere.

La scelta intrapresa di puntare sulle cosiddette energie pulite condannerà una grandissima fetta della popolazione di questo pianeta alla povertà, attraverso il crollo della produzione industriale ed agricola e la genesi di un diffuso contenzioso internazionale per l’accaparramento di minerali preziosi e delle fonti energetiche come è ben evidenziato Da Giovanni Brussato nel suo lavoro. La corsa alla riapertura di centinaia di centrali a carbone e la brutta e anacronistica guerra Russia Ucraina sono, probabilmente, un anticipo di queste sciagurate scelte.

La narrazione, continua e pervasiva, induce i giovani a pensare che il problema sia la CO2, il cibo che, dall’attività delle stromatoliti di 3,5 miliardi di anni fa, hai innescato il ciclo virtuoso della vita terrena. La CO2non è un inquinante.

Alberto Prestininzi

Prof. Alberto Prestininzi – Professore di Rischi Geologici, ha fondato e diretto il Centro di Ricerca, Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici e ambientali e la Rivista Internazionale Italian Journal of Engineering Geology enviroment.

Prof. Mario Giaccio già professore di tecnologie ed economia delle fonti di energia, preside della facoltà di Economia università “G. D’Annunzio”, Pescara. Ha pubblicato una decina di libri e oltre 100 lavori scientifici. Ha diretto la rivista scientifica: “Journal of Science, Technology and Quality”. Ha insegnato in diverse università, l’attività accademica ha riguardato l’economia delle fonti di energia, la tecnologia dei processi produttivi, l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica.

Prof. Franco Battaglia professore di chimica e fisica università di Modena. Ha operato in importanti diverse istituzioni di ricerca. È stato professore di chimica teorica e chimico fisica presso le università italiane della Basilicata (potenza), di Roma tre e di Modena e Reggio Emilia. È autore di molte pubblicazioni scientifiche e libri, nel campo della chimica teorica e chimico fisica. È stato coordinatore del comitato scientifico, operante presso l’agenzia nazionale di protezione ambientale.

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