La sindaca di Roma, Virginia Raggi, rilancia: dopo Albano Laziale, vuole riaprire la discarica di Colleferro e gli altri impianti inutilizzati per tamponare l’emergenza rifiuti di Roma. E ha chiesto l’appoggio dei trenta sindaci e consiglieri dei comuni della Città Metropolitana, arrivati ieri in piazza del Campidoglio per opporsi proprio alla decisione del Comune. È successo durante un consiglio straordinario sui rifiuti in aula Giulio Cesare.
Mentre la sindaca, che oggi firmerà l’ordinanza per la riapertura della discarica di Albano, illustrava il piano del Comune per uscire dall’emergenza rifiuti, poco lontano i sindaci dei Castelli protestavano per la riapertura del catino di Roncigliano. “L’interesse dei cittadini è l’unica cosa che ci sta a cuore”, ha ribadito Raggi durante il consiglio, scagliandosi poi contro la Regione. Colpevole, secondo la sindaca, di aver chiuso le discariche e di non aver avuto un comportamento trasparente.
La risposta è arrivata da Massimiliano Borelli, sindaco di Albano Laziale, l’unico ammesso in aula Giulio Cesare a causa delle restrizioni dovute al Covid: “Mandare i rifiuti di Roma fuori dalla capitale è un atto di arroganza – ha detto – così come chiederci uno sforzo senza nemmeno interpellarci”. Il sindaco di Albano ha inoltre confermato che impugnerà l’ordinanza del Comune per riaprire la discarica di Roncigliano.
I tempi per la riapertura del catino si allungheranno, nel frattempo Roma fa i conti con un altro problema: la mancata sostituzione dei cassonetti. Quelli bruciati negli ultimi giorni non sono stati sostituiti. I più fortunati possono gettare l’immondizia in contenitori deformati dalle fiamme, gli altri sono costretti a lasciarli in strada. In balia di blatte e topi.